cronaca

I superstiti: "Colpiti a calci e pugni se provavano a uscire con la testa"
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Cinquanta cadaveri sono stati trovati nella stiva di un barcone blu diretto verso l'Italia e soccorsi al largo della Libia da una unità svedese. Sul barcone viaggiavano altri 400 migranti che sono tratti in salvo.

Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, sarebbero morti per asfissia in una stiva di 24 metri quadrati, alta appena 1 metro e 20. "Quelli bloccati nella stiva - hanno raccontato al Gip di Catania - non potevano salire sul ponte esterno e per costringerli l'equipaggio li colpiva con calci, pugni e cinghiate, anche solo se provavano a far uscire la testa dai boccaporti".

I testimoni hanno riconosciuto gli otto presunti . Nella stiva erano venivano sistemate persone in base alla nazionalità: Bangladesh, Pakistan e per ultimi, a poppa, i sub-sahariani. Sul ponte viaggiavano siriani, libici e miscafisti, tutti di età compresa tra i 16 e i 23 annigranti del Maghreb, compresi donne e bambini. Intanto, per 37 delle 49 salme è stato emesso il nullaosta al seppellimento, mentre per le altre 12 sono in corso gli esami autoptici per ulteriori accertamenti.