“Sono amareggiato perché la situazione è di contrapposizione molto forte. Non è nella tradizione di Confindustria, dove toni e atteggiamenti sono tradizionalmente connotati da sobrietà. Avverto che c’è molto fermento. Abbiamo l’assemblea domani e vedremo come andrà a finire. Sento dire che ci sono ripensamenti in giro proprio in seguito di questa contrapposizione molto aspra, vedremo”.
Giorgio Bucchioni, presidente uscente di Confindustria La Spezia conferma a Primocanale l’esistenza di voci secondo le quali Alessandro Laghezza sarebbe pronto a fare un passo indietro nella corsa alla Presidenza dell’associazione industriali spezzina. Il diretto interessato per ora non è raggiungibile, probabilmente sta riflettendo con i suoi stretti collaboratori sulla strategia conclusiva. Forse una exit strategy.
Domani alle 16.30 l’assemblea di Confindustria si riunisce. All’ordine del giorno il voto sul presidente designato Alessandro Laghezza. Il rappresentante degli spedizionieri spezzini, dopo il voto favorevole in giunta, dovrebbe arrivare in assemblea per avere il voto definitivo, ma le fortissime tensioni degli ultimi giorni, potrebbero riaprire la partita.
E’ l’ultimo capitolo della vicenda dopo il tentativo non riuscito da parte di Laghezza verso una ricomposizione con chi in giunta aveva sostenuto il candidato Alberto Maestrini (dirigente di Fincantieri). Laghezza ha poi rilasciato a Primocanale una dura intervista nella quale ha duramente attaccato quelli che definito i poteri forti della città che “risiedono in Via del Molo”, riferimento a Termomeccanica e all’Autorità Portuale spezzina, parlando di “pressioni e minacce”.
Parole che hanno a loro volta provocato la dura reazione del numero uno di Termomeccanica Enzo Papi (“Il voto è inquinato dalla politica, ricomporre così non è facile”) che a Primocanale ha parlato anche di un coinvolgimento diretto del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, a sostegno di Laghezza. Lo stesso governatore e alcuni degli imprenditori vicini a Laghezza (specie in ambito portuale e nel mondo dell’edilizia) avrebbero criticato il Presidente designato per le sue esternazioni. Laghezza avrebbe risposto loro che dopo la ricomposizione non riuscita sarebbe stata l’unica via possibile per fare conoscere alla città come si stavano muovendo quelli che ha definito i poteri forti.
E a proposito di poteri forti, Bucchioni interviene anche su questo tema: “La questione dei poteri forti ogni tanto salta fuori, ma alla Spezia poteri forti non ne ho mai visti. Ci sono tesi che si possono contrapporre. All’interno della nostra associazione quelli che dovrebbero essere i poteri forti, cioè Fincantieri, Finmeccanica e Termomeccanica, non raggiungono in assemblea 200 voti, rispetto ai 1300 voti complessivi. Anche per questo non mi sembra possano essere definiti poteri forti”.
Sugli interventi della politica ne mondo di Confindustria Bucchioni aggiunge: “Ho sentito queste lamentele da parte degli imprenditori. E’ un inquinamento non certamente auspicabile rispetto a un organismo, Confindustria, che non vuole essere collaterale né cinghia di trasmissione di forze politiche né di uomini politici. L’indipendenza è un valore assoluto. L’intervento di soggetti estranei è controproducente. Bisogna dire che la situazione che si è venuta a determinare evidentemente ha inasprito gli animi e a volte non dà quella necessaria serenità rispetto alle scelte sul futuro dell’associazione”.
E sull’esito finale di questa vicenda, Bucchioni conclude: “Io vorrei che finisse con una unitarietà di scelta da parte dell’associazione. Non siamo un partito politico dove c’è una maggioranza e una minoranza, questa è una associazione dove gli interessi degli imprenditori devono essere rappresentati unitariamente”.
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Bucchioni: “Confindustria non è un partito, torniamo uniti”
Il presidente uscente: “Laghezza? Si parla di ripensamenti…”
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