Con 172 sì, 108 no e 3 astenuti il Senato ha approvato l’emendamento “canguro” di Roberto Cociancich, quello che riscrive l’articolo 1 del testo di riforma costituzionale. Un voto epocale, che sancisce la fine del bicameralismo perfetto in Italia. Col voto di Palazzo Madama, decadono tutte le altre modifiche finora proposte e si pone la base per il nuovo articolo 55 della Costituzione.
Sarà quindi la sola Camera dei Deputati a mantenere il rapporto di fiducia con il Governo e ad esercitare “la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell’operato del governo”. Contrariamente a quanto aveva deciso la Camera, al Senato rimarranno funzioni di raccordo con le autonomie territoriali e tornerà a valutare l’impatto delle politiche comunitarie sulle regioni.
Sui banchi del M5S è spuntata una foto del ministro Boschi, autrice del disegno di legge, con scritto “Bella ciao” in segno di protesta verso il “canguro” che ha scavalcato tutti gli emendamenti. Scontro in aula tra Lega e verdiniani. Secondo Calderoli, Cociancich sarebbe un prestanome. Alcuni senatori hanno chiesto di controllare l’autenticità della firma.
Lo stesso Roberto Cociancich, poi, sta scrivendo un secondo emendamento “canguro” all’articolo 21, quello riguardante l’elezione del capo dello Stato.
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Riforma del Senato: passa l'emendamento "canguro", fine del bicameralismo perfetto
In aula protestano M5s e Lega Nord
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