
“Il punto è semplice: se a sinistra non abbiamo il coraggio di dire che il mercatino va chiuso – continuano – lasciamo che sia la destra a strumentalizzare il fenomeno e a farsi portavoce di valori fondamentali come legalità, sicurezza, decoro. Non ci sono alibi retorici che tengano: sono errori che si pagano, presto o tardi. I cittadini hanno il sacrosanto diritto di non vedere al cuore della propria città mercatini illegali in cui avviene il commercio e lo scambio di merci nel migliore dei casi prese dalla spazzatura. È indubbio che a Genova ci siano migranti in difficoltà che hanno problemi di integrazione, ma non sarà certo la legalizzazione di un mercatino illegale a produrre questo effetto”
LA REAZIONE – Una presa di posizione che non poteva lasciare indifferente il blocco di maggioranza: “Sembra che si voglia di una vicenda delicata e marginale per indebolire l'amministrazione comunale. Ma Genova non è Roma. Non lo permetteremo”, si legge in una nota della segretaria provicinale. "La giunta Doria sta affrontando partite importanti per il rilancio della città e gli sforzi del Pd sono volti a perseguire quegli obiettivi. Ma è del tutto evidente che tali sforzi risulteranno vani se tra i dirigenti democratici genovesi prevarranno le posizioni personali alla discussione collettiva”
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso