cronaca

Arrestati entrambi a Milano nell’inchiesta sugli appalti nella sanità
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Giacomo Di Capua, finito in manette nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano che ha portato anche all’arresto del vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani, è uno spezzino, già consigliere comunale di Forza Italia nel Comune capoluogo.


La sua esperienza politica è iniziata prestissimo, a 18 anni, nel 2000 quando entrò nel gruppo dei giovani di Forza Italia alla Spezia. Nel 2003 l’incontro con Mantovani, la campagna elettorale per le europee, il successo proprio alla Spezia del candidato lombardo che ottenne 800 voti nel levante ligure.


Il 2007 fu l’anno dell’ingresso in consiglio comunale. Di Capua dopo pochi mesi lasciò lo scranno dell’assemblea cittadina, chiamato in Lombardia proprio da Mantovani. Divenne il suo pupillo, fino alla nomina di caposegreteria del vicegovernatore lombardo.



Nel 2011 le prime grane con la giustizia, l’indagine per l’affissione dei manifesti con la scritta “Via le Br dalle Procure”. Di Capua venne ritenuto l’ideatore di quei cartelloni che fecero scalpore a Milano. Venne condannato per vilipendio all’ordinamento giudiziario.



Ora il coinvolgimento nell’inchiesta sugli appalti nella sanità e l’arresto, insieme a Mantovani, con gravissime accuse: concussione, corruzione e turbativa d’asta.