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Dopo la presa di posizione del senatore ligure Maurizio Rossi
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"La riforma del senato? Non credo che l'avrei votata, non mi piace". Così l'architetto e senatore a vita Renzo Piano, in un'intervista radiofonica, ha spiegato perché non è d'accordo sulla nuova riforma. "Il senato è una cosa importantissima, l'abbiamo inventato noi in Italia, anzi Roma l'ha inventato e poi l'abbiamo esportato, c'è anche negli Stati Uniti. Non credo che questa riforma l'avrei votata, non mi piace", aggiunge il senatore a vita.

Molto critico nei confronti della riforma voluta dal governo Renzi anche Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte Costituzionale. "Non mi spavento per la trasformazione del Senato e per la sua composizione, mi spaventa la pessima qualità della scrittura del progetto", ha affermato De Siervo, secondo il quale la riforma costituzionale del Senato"sia sulla composizione, sia sulle funzioni, sia sulle funzioni molto diminuite e molto confuse delle Regioni, rischia di creare più conflittualita' di prima".

Cresce dunque il fronte dei critici della riforma targata Renzi-Boschi. Diversi gli esponenti del mondo del diritto, dell'università, della cultura e della politica che in questi giorni hanno rilevato i limiti della riforma approvata dal Senato martedì scorso. Non ultimo, il senatore ligure Maurizio Rossi, il quale ha denunciato, tra le altre cose, il danno dal punto di vista della rappresentatività che la Liguria subirà a causa del ddl Boschi.