cultura

Il film grottesco e paradossale che ha diviso gli addetti ai lavori
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Quando lo scorso maggio venne presentato in concorso al Festival di Cannes, portandosi a casa anche il premio della giuria, ‘The lobster’, del regista greco Yorgos Lanthimos, sconosciuto al grande pubblico, ma molto amato dai cinefili, qui alla sua prima prova in lingua inglese, divise gli addetti ai lavori, tra chi lo considerò una pellicola sublime e chi invece soltanto una furbata travestita da film di gran classe.

Ma andiamo con ordine. L’aragosta del titolo è l’animale nel quale il protagonista Colin Farrell vuole trasformarsi nel caso in cui – in una realtà futura dove non si può rimanere single per più di 45 giorni – non riuscisse, come vuole la legge, a trovare una partner. Perché, appunto, chi non ha una relazione sentimentale soddisfacente è condannato a diventare una bestia, proprio come è successo come al fratello di Farrell, un cagnolino che lui si porta dietro con sé nell’albergo-lager dove la gente cerca di trovare qualcuno con cui dividere la propria esistenza. Una vicenda che ha uno scarto improvviso quando il protagonista scappa nel bosco che circonda l’hotel dove la realtà si inverte, con la presenza di ribelli, chiamati Solitari, capitanati da Lea Seydoux, che hanno al contrario la regola di rimanere single. Solo che qui Farrel trova in una non vedente, Rachel Weisz, l’amore che non può soddisfare.

Un film grottesco e paradossale, allegorico e ricco di metafore, un po’ fantascienza un po’ dark comedy, qua e là venato anche di humor nero, soprattutto nella parte iniziale, che si divide tra l’insofferenza per una società ultra-conservatrice dominata da regole ossessive e una riflessione sulla paura di vivere da soli e sulla possibilità di essere felici. Con un’idea di partenza folgorante, quella dell’amore come una sorta di costrizione sociale, che alla lunga non regge tutta la durata del film attorcigliandosi su se stessa e lasciando nello spettatore il disagio per la sostanziale negazione di quello che è in fondo il sentimento più bello che un essere umano possa provare.