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Si spiega così il timore di nuove cementificazioni in queste aree: “Siamo preoccupati perché il comma 3 dell’articolo 5 del piano casa – spiega Moggia - mi pare si possa prestare a interpretazioni discordanti. Per quanto riguarda le 5 Terre, viene data la possibilità di rifarsi a quello che prevede il piano del parco in merito a possibili ampliamenti. Il problema è che il Parco delle 5 Terre non ha ancora un piano del Parco in vigore. Il rischio è che si possa consentire una indiscriminata costruzione nelle aree del Parco. Questo è uno degli aspetti che andrebbe chiarito in commissione e poi in consiglio regionale”.
Moggia conferma poi la lacuna del governo: “La stesura del piano del Parco purtroppo è ferma perché il Consiglio del Parco non si è ancora insediato: mancano i membri del Ministero dell’Ambiente che non sono ancora stati nominati. E’ una cosa che è stata sollecitata da oltre un anno. Da quando sono diventato presidente della comunità del Parco, ci siamo mossi, abbiamo scritto una lettera e più volte fatto presente questa mancanza. Un parco nazionale senza piano del parco rischia di essere davvero alla mercé di qualunque adeguamento, di norme e normative, come potrebbe accadere nel piano casa della Regione Liguria. E’ il parco che deve avere la possibilità di fare le valutazioni per la conservazione tutela e lo sviluppo di questo territorio”.
LA REPLICA DELLA REGIONE - "Il sindaco di Monterosso ha ragione nel dire che il Governo si è 'dimenticato' delle Cinque Terre, ma per quanto riguarda il Piano casa non vi è alcun problema per il territorio in quanto Il Parco nazionale delle Cinque Terre dispone di proprie norme di tutela ambientale". Risponde così a Moggia l'assessore regionale all'urbanistica Marco Scajola.
"La zona 1 di interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con inesistente o limitato grado di antropizzazione, nella quale è vietata la realizzazione di nuovi edifici ed il cambio di destinazione di quelli esistenti e la realizzazione di nuovi tracciati stradali, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e quelli di restauro e ristrutturazione edilizia sono ammessi solo se autorizzati dall’Ente Parco. La zona 2 di interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con maggior grado di antropizzazione, nella quale è vietata la costruzione di nuovi edifici e la l’apertura di nuove strade che non siano a servizio delle attività agricole e sotto sottoposti all’autorizzazione dell’Ente Parco gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e quelli di restauro e ristrutturazione edilizia. La zona 3 di rilevante valore paesaggistico, agricolo-ambientale, storico e culturale con elevato grado di antropizzazione, nella quale gli interventi edilizi ammessi sono quelli stabili dai vigenti piani urbanistici comunali, previ autorizzazione dell’Ente parco per gli interventi urbanistico-edilizi di maggiore di più rilevante incidenza".
"A irrobustire le norme di tutela paesaggistica nel parco delle Cinque Terre è invece intervenuto il Piano Paesaggistico della Regione Liguria che ha norme più severe negli ambiti di conservazione che sono la maggior parte del territorio del parco. Anche in questo caso, il Piano casa regionale non può apportare deroghe, né modifiche", conclude la nota.
IL COMMENTO
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