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La peronospora compromise tra il 30 e il 35% delle coltivazioni
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"Vogliamo prevenire i danni alle coltivazioni attraverso l'utilizzo di tutti i mezzi a disposizione che tutelino la qualità di una produzione strategica e peculiare del nostro territorio che identifica la Liguria in tutto il mondo". Lo ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Stefano Mai annunciando il via libera dato dal ministero della Salute sull'utilizzo, anche nelle coltivazioni di basilico, di prodotti già utilizzati per altre "coltivazioni maggiori", come la lattuga.

La coltivazione del basilico, che in Liguria si estende su 200 ettari e in Italia per un totale di 900 ettari, è classificata tra le 'coltivazioni minori' e pertanto non rientra tra quelle in cui possono essere utilizzati prodotti contro i parassiti invece usati nelle 'coltivazioni maggiori'.

"Vorremmo che non si ripetesse quanto accaduto tra il 2013 e il 2014 - spiega l'assessore - due stagioni nere per le coltivazioni di basilico, seriamente danneggiate dal fungo killer, la peronospora, che compromise tra il 30 e il 35% della coltivazione in pieno campo e addirittura l'80% di quella in serra".

"Come Regione Liguria - dice Mai - stiamo lavorando con tutti gli enti coinvolti, con le associazioni, con le imprese e col Cersaa di Albenga per una gestione di difesa integrata dal punto di vista agronomico, biologico, fisico, sul clima nelle serre e sull'uso di sementi più o meno resistenti a questo pericoloso patogeno".