
L'area e i mezzi sono stati posti sotto sequestro e le indagini hanno permesso di appurare che alcuni di essi siano anche stati cancellati dal PRA per un’esportazione fittizia, in realtà mai avvenuta.
Nel corso dell’attività è anche emerso che il proprietario del terreno, che è stato indagato, aveva iniziato lavori di ristrutturazione di un adiacente immobile di sua proprietà, che avrebbe dovuto essere destinato al deposito dei veicoli "fuori uso". Tale attività è risultata carente dell’obbligatoria preventiva denuncia per la realizzazione di opere in cemento armato in zone sismiche.
IL COMMENTO
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola
Salis contro Piciocchi, analisi a distanza