
"Siamo chiamati ad essere nel mondo artigiani di una pace fondata sulla giustizia", ha detto il Papa nella omelia della messa a Bangui. "E' dunque anche in mezzo a sconvolgimenti inauditi - ha detto in un altro passaggio - che Gesù vuole mostrare la sua grande potenza, la sua gloria incomparabile e la potenza dell'amore che non arretra davanti a nulla, né davanti ai cieli sconvolti, né davanti alla terra in fiamme, né davanti al mare infuriato.
"A tutti quelli che usano ingiustamente le armi di questo mondo, io lancio un appello: deponete questi strumenti di morte; armatevi piuttosto della giustizia, dell'amore e della misericordia, autentiche garanzie di pace".
Il Papa è a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, terza e ultima tappa del suo viaggio in Centrafrica. "Costruire dalla meravigliosa diversità del mondo", evitare "la tentazione della paura dell'altro, di ciò che non ci è familiare, di ciò che non appartiene al nostro gruppo etnico, alle nostre scelte politiche o alla nostra confessione religiosa", ha chiesto Francesco auspicando di "promuovere una sintesi delle ricchezze di cui ognuno è portatore" e la "unità nella diversità".
Il Papa ha espresso il "fervido auspicio che le diverse consultazioni nazionali che si terranno tra poche settimane possano consentire al Centrafrica di intraprendere serenamente una nuova fase della sua storia". E ha "elogiato gli sforzi" delle autorità nazionali, internazionali e della presidente di transizione per guidare questa fase.
"Vengo nella Repubblica Centrafricana come pellegrino di pace, e mi presento come apostolo di speranza": così il Papa in un tweet sul suo account 'Pontifex'.
IL COMMENTO
Salis, quanto conta la bellezza in politica?
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia