cronaca

Secondo Legambiente tagliati i servizi pendolari del 13,8%
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Meno treni e tariffe decisamente più elevate, con aumenti quasi da record in Italia.

Viaggiare lungo i binari della Liguria è sempre più difficile e costoso e la denuncia di Legambiente nell’ambito della campagna Pendolaria 2015 riguarda in particolare il servizio più vicino ai viaggiatori, ovvero quello dei pendolari.

Negli ultimi 5 anni i tagli ai servizi sono stati pari al 13,8% , una delle percentuali più elevati in Italia, inferiore solo alla diminuzione del servizio in Calabria, Basilicata e Campania. La Liguria e il Piemonte non hanno rivali, invece, per gli aumenti su base quinquennale delle tariffe: +41,24% nella nostra regione, addirittura il 47,3% nel vicino Piemonte.

Ma l’analisi di Legambiente va oltre e analizza anche la qualità e l’età dei treni utilizzati sulla rete ligure. Partiamo dall’età: circa 20 anni, una cifra che rende indispensabile, è il pensiero dell’associazione ambientalista che raccoglie anche la voce e le proteste dei pendolari, un rinnovamento di parte del parco rotabile soprattutto per quello che riguarda le carrozze. Insomma, il gioco(ovvero il mezzo di trasporto) non vale la candela (cioè il prezzo pagato). Se si esclude la recente fornitura di treni Vivalto, inoltre, l’età media del materiale viaggiante sale a 32 anni facendo crescere esponenzialmente i costi di manutenzione, i ritardi e i disagi.

Per non farsi mancare nulla la Liguria ha anche una linea inserita tra le 10 peggiori d’Italia: è la Genova-Acqui Terme, dove ci sono 46 chilometri a binario unico su 63 dell’intera tratta, una linea che, con l’arrivo del maltempo, sia sotto forma di forti piogge che di nevicate, le interruzioni diventano frequenti con comprensibili disagi per chi deve utilizzare il treno per le quotidiane attività lavorative o di studio.

Record su record, dunque: quelli viaggiano veloci, lungo i binari della Liguria. I treni, invece, decisamente meno.