cronaca

A favore del via libera c'è però il fatto che si tratterebbe di una spedizione al mese
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Ansaldo Energia e Ilva sono vicine all'accordo sull'utilizzo di una piccola area e delle banchine di Cornigliano per assemblare e spedire le nuove maxi turbine a gas, ma resta da sciogliere il nodo del "cono" aereo. Gli altri requisiti "tecnici" verificati nei sopralluoghi, sembrano rispettati, ma la vicinanza con l'aeroporto impone limitazioni all'altezza delle gru.

La firma dell'accordo quindi ora è legata al verdetto dell'Enac. Utilizzando le gru da 43 metri ci sarebbe una parziale compatibilità con i voli, non con quelle da 63. A favore del via libera c'è però il fatto che si tratterebbe di una spedizione al mese, ed essendo le gru a bordo e non fisse in banchina, non costituirebbero un ostacolo permanente, per cui potrebbe bastare la programmazione dei viaggi. I confronti proseguono per arrivare ad una definizione in tempi brevi. Con in gioco la realizzazione delle nuove turbine a gas Alstom (Ansaldo Energia ne acquisirà da General Electric le tecnologie e il polo di progettazione in Svizzera, portando la produzione a Genova), oltre alle aziende si sono mossi anche istituzioni e governo con l'obiettivo di dare ad Ansaldo Energia uno sbocco a mare a Genova.

L'opzione delle aree Ilva a Cornigliano sarebbe l'ideale. Ma restano sempre l'ipotesi terminal Messina oppure il potenziamento di Massa, dove oggi Ansaldo Energia assembla e imbarca le sue turbine, visto che in 16 anni non era mai riuscita a trovare uno spazio a Genova. All'azienda servono 13.000 mq. I sopralluoghi già svolti hanno verificato che sia l'area dell'attuale parcheggio Ilva, dove sarebbe realizzato il capannone per l'assemblaggio (l'attività dovrebbe iniziare fra 24 mesi), sia le banchine, possono reggere il peso delle turbine (da 450 tonnellate), inoltre il pescaggio per le navi dovrebbe essere sufficiente.

Dal punto di vista giuridico il confronto deve definire il tipo di contratto: l'ipotesi dell'affitto sembra scartata, perché Ansaldo Energia vorrebbe una soluzione stabile. Attualmente si ragiona sulla cessione del diritto di superficie senza la modifica dell'accordo di programma per l'Ilva di Genova che i sindacati (soprattutto la Fiom), non vogliono sia toccato perché è quello che garantisce l'integrazione al reddito dei lavoratori dell'Ilva di Cornigliano.