cronaca

Rixi e Giampedrone scrivono al Governo: "No disparità di trattamento tra alluvionati"
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La Regione Liguria citata in giudizio come responsabile civile sui fatti dell'alluvione del 2014. Lo hanno chiesto e ottenuto alcuni cittadini nell'ambito dell'udienza preliminare del processo che vede indagate l'ex assessore regionale alla Protezione civile e attuale capogruppo Pd in Regione Raffaella Paita, e Gabriella Minervini, dirigente della Protezione civile regionale. All'udienza in programma il 2 marzo entrambe verranno interrogate.

Il gup di Genova, Ferdinando Baldini, ha accolto anche le richieste di costituzione in parte civile da parte di 25 persone, tra le quali i familiari dell'ex infermiere Antonio Campanella, travolto e ucciso dall'ondata di piena del Bisagno. Per la morte di Campanella sussiste l'accusa di omicidio colposo a carico di Paita e Minervini, oltre che quella di disastro colposo per non avere diramato l'allerta e, quindi, per avere ritardato la macchina dei soccorsi dopo la fuoriuscita di più torrenti.

Intanto, l'attuale giunta regionale scrive al Governo per sottolineare la disparità di trattamento verso gli alluvionati dell'ottobre 2014 e quelli che subirono altri danni in Liguria un mese dopo. "Chiediamo al Governo uno sforzo per superare l'attuale disparità di trattamento – dicono gli assessori Giampedrone e Rixi – che genera 'vittime' di una palese ingiustizia. In entrambe le situazioni erano stati dichiarati due distinti stati d'emergenza”.

La Regione chiede almeno 5 milioni di euro per far fronte alle emergenze ancora irrisolte. “Se per l'evento di ottobre sono stati utilizzati finanziamenti che hanno consentito di erogare contributi a favore delle abitazioni danneggiate, la stessa cosa non è avvenuta per quei cittadini che hanno perso le abitazioni a novembre del 2014”, perché i fondi per gli interventi di prima urgenza non possono essere utilizzati per i danni subiti dai privati.