
"Una scelta discutibile, ma ci stupisce soprattutto il metodo", dice a Primocanale Alessandro Vella di Fim-Cisl. Per "ragioni di ottimizzazione" l'azienda smobilita gli impianti di Genova, motivo per cui 13 lavoratori su 16 finiranno in aspettativa retribuita, mentre nei prossimi 75 giorni si apriranno le consultazioni sindacali. L'incontro con Comune e Regione non lascia spazio a molte speranze: "Resta da sperare che qualcuno gli dia una mano a trovare un nuovo posto di lavoro - commenta Bruno Manganaro, segretario genovese della Fiom - e che ci auguriamo che l'azienda dopo questa figuraccia sia generosa almeno dal punto di vista economico".
Il caso era scoppiato sabato, quando un camion polacco inviato dalla Germania è arrivato all'improvviso per prelevare i macchinari. I lavoratori si sono riuniti in presidio e hanno bloccato il trasporto. "Volevano evitare gli scioperi e le lotte, è stata una barbarie", ha commentato Manganaro. Dello stesso avviso l'assessore comunale Emanuele Piazza, presente al vertice in Confindustria: "Quello che è successo sabato è stata una ferita per i lavoratori ma anche per tutta la città e i lavoratori ora devono essere indennizzati".
La chiusura della Kavo Promedi non avrà al momento alcuna conseguenza per i 25 dipendenti della Kavo Italia, che curano la parte commerciale e hanno sede nello stesso stabiliment. Anche se, secondo fonti sindacali, la notizia sulle modalità dello smantellamento di sabato ha fatto il giro d'Italia con possibili conseguenze sulle vendite.
IL COMMENTO
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