
Tra i due candidati c'è fair play: "Non siamo avversari, ma competitori" dicono entrambi, ma sui temi emergono le prime differenze.
LA PRIORITA' per esempio è su temi diversi. Per Battaglia "La prima cosa da fare è il coinvolgimento dei cittadini su periferie, vivibilità e sicurezza.
Secondo Di Tullio: "Occorre proseguire con determinazione a dare una vocazione turistica perchè i savonesi hanno bisogno di lavoro"
IL BITUME porta i due candidati a chiamarsi fuori dalle responsabilità: Di Tullio dice: "Sono imbarazzato. Quando si è deciso non ero in amministrazione. Quando sono rientrato, ci siamo resi conto di quanto successo e abbiamo trovato il modo per fermare questo impianto. Il resto lo ha fatto Berruti".
Battaglia replica: "Livio non era in amministrazione, io non facevo neppure questo mestiere".
LA DISCONTINUITA' accomuna i due candidati nonostante una è appoggiata dal sindaco uscente, l'altro è amministratore in carica:
Battaglia: "Io credo che serva uno spirito innovativo rispetto al ruolo di centralità che Savona può assumere e che negli ultimi anni è mancato".
Di Tullio: "Condivido, Savona deve avere un ruolo più ampio. Diciamo le stesse cose? Io le dico da prima, lasciamo il tempo a Cristina di far emergere le differenze, che saranno comunque positive".
LE PRIMARIE dibattute, oggetto di polemiche, tensioni e riunioni febbrili, e ancora senza una data certa, inducono a riflessioni diverse i due candidati in campo:
Di Tullio: "Ho avuto la fortuna di fare il vicesindaco, ho intenzione di fare il sindaco. Per questo ho insistito che la mia candidatura fosse legittimata dai cittadini savonesi".
Battaglia: "Il dibattito è stato acceso. Il partito ha deciso che le primarie sono lo strumento migliore per scegliere il candidato sindaco. Io favorita perchè sostenuta dai vertici del partito? No, decideranno i cittadini".
IL COMMENTO
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