Famiglie omogenitoriali, Doria: "Sì al ddl Cirinnà senza nessuno stralcio"

Famiglie omogenitoriali in italia e in Europa, un progetto fuori dal binario è il titolo del convegno organizzato dalla Cgil di Genova a Palazzo Tursi nel momento in cui il tema delle unioni civili rischia di mandare in tilt il parlamento con centinaia di emendamenti e di smascherare alleanze di carta velina tra i partiti. Al simposio doveva esserci anche la Cirinnà, trattenuta a Roma dal tentativo di salvare il suo disegno di legge.

"Deve essere approvato nella sua integrità - afferma il sindaco Marco Doria - senza alcuno stralcio. Per questo ho firmato l appello che circola fra i politici in queste ore". "Senza la parte sulla adattabilità dei figli del partner non ha senso" dice unanime la Cgil che tramite il suo sportello Nuovi diritti racconta storie di emarginazione dei transessuali e degli omosessuali.

"Senza la stepchild adoption il ddl Cirinnà sarebbe una legge monca che oltre a non dare i diritti ai bambini non darebbe dignità alle persone, sia omosessuali ed eterosessuali", commenta Michele Coletta, vicepresidente nazionale di Famiglie Arcobaleno.

"Io sono già padre di due bambini - spiega Coletta - il cui padre biologico è il mio compagno, ma quei bambini sono anche figli miei perché li ho cresciuti, li sto crescendo e faccio tutto quello che fa un genitore. L'unica differenza è che non non ho le stesse tutele".

L'associazione Famiglie Arcobaleno è nata nel 2005 e oggi conta circa un migliaio di iscritti. "Secondo alcuni dati di qualche anno fa - spiega Coletta - ci sono almeno 100 mila bambini in Italia che hanno almeno un genitore omosessuale, ma questa legge non deve essere approvata sulla base dei numeri. Ci potrebbe essere anche un solo bambino che ha bisogno di queste tutele e lo Stato italiano che, è uno Stato civile gliele deve dare".