
Sostegno alla squadra ma anche una sveglia? - "È stata un’assemblea anni ’70: mi ha ricordato molto quelle che facevo da ragazzino. Tanta partecipazione attiva, voglia di dare una pacca sulla spalla alla squadra ma anche di mostrare i denti e far capire che la situazione in cui ci troviamo è stata causata da loro. Da questa situazione chiediamo di tirarci fuori."
Avete organizzato delle iniziative per sabato per creare un ambiente che incuta timore agli avversari? - "Ripeto sempre che il calcio moderno, con i social, abbia tolto al nostro DNA le caratteristiche che lo rendevano unico. Noi abbiamo una maglia unica e fantasiosa, e per questo abbiamo sempre cercato di essere fantasiosi e divertenti. Unicità che abbiamo perso nel tempo ma che dobbiamo recuperare. Il nostro obiettivo rimane comunque il risultato sul campo."
I conti, quindi, si faranno alla fine? - "La grande maturità dei sampdoriani è quella di aver focalizzato un obiettivo che è quello di sostenere la squadra senza dimenticare la situazione imbarazzante la circonda. Le opinioni possono divergere, ma quasi tutti si trovano d’accordo nel constatare la criticità della situazione."
L’invito per la sfida contro il Frosinone è quello di tirar fuori la voce, i colori ed essere prensenti… - "Soprattutto partecipare. Si è spettatori fino a quando non si verifica un evento: se è positivo siamo tutti felici ma se è negativo è colpa della squadra. Invece è bene iniziare a separare le responsabilità: allo stadio si vince e si perde, e in situazioni di debolezza come questa, dobbiamo restare uniti e partecipare."
È una delle situazioni blucerchiate peggiori che tu abbia mai vissuto? - "No, le situazioni peggiori sono quelle in cui non si identifica l’obiettivo. Oggi i tifosi hanno le idee chiare da molto tempo. L’importante, adesso, è aiutare la squadra, poi faremo i conti."
Il calcio moderno, come dicevi, ha cambiato tutto: è l’ora di staccarsi dalle tastiere e tirare fuori la voce? - "Nel 2016 si possono fare entrambe le cose. Certo è che solo i paranoici scrivono un post mentre si sta giocando la partita."
Le cose che ti aveva detto Ferrero sono state mantenute? - "Anche questo fa parte del conto finale: io personalmente non sono soddisfatto. Al di là del risultato sportivo c’è un atteggiamento che ha ridicolizzato troppo la mia bandiera di cui però sono colpevole anche io. Non mi sono mai sentito di stigmatizzare alcuni comportamenti nel momento in cui si sono verificati."
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