
Lì è custodito, per esempio, il più antico registro notarile cartaceo al mondo o il primo codice della navigazione ma anche la prova della genovesità di Cristoforo Colombo, nonché la testimonianza di come i commerci verso la Cina fossero iniziata prima qui che a Venezia. E poi il gli annali di Genova con Caffaro portati a Parigi da Napoleone: tutto in una storia della città minuziosa tra guerre, cambi di governo, nascita di chiese in un percorso che va dal 1009 a fine 1200. Senza dimenticare il gioco del lotto creato qui da quello che originariamente era intitolato gioco del seminario e all’inizio considerato fuori legge.
L’Archivio di Stato di Genova, insomma, rappresenta una ricchezza che scatta dal decimo secolo e prosegue tuttora nonostante le difficoltà di uno Stato che fa quello che può – poco – per preservare la memoria. E dunque su base locale chi opera lì giornalmente si è inventato la nuova formula: "Diamo la possibilità di restaurare un documento a ogni persona con appena 5 euro, iva compresa".
Fin d’ora, intanto, per tutti la possibilità di consultare ogni documento via internet semplicemente attraverso il sito dell’Archivio di Stato di Genova.
IL COMMENTO
Le strade dei “ragazzi partigiani” che raccontano gli eroi del 25 aprile
Ti ricordi Sergio Castellaneta, un anticipatore populista e non solo