cronaca

Il miliziano ha sostenuto che il raid ha causato nove vittime tra cui due donne kamikaze
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 Il capo del Consiglio militare di Sabrata, Altaher Algrabli, ha confermato che i tecnici italiani Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono stati liberati attraverso un blitz. In dichiarazioni all'ANSA, il miliziano ha sostenuto che il raid ha causato nove vittime tra cui due donne kamikaze.

"Gli italiani in vita erano prigionieri di un altro gruppo di daesh", ha detto Algrabli riferendosi all'Isis (Daesh) e al manipolo che deteneva Salvatore Failla e Fausto Piano poi rimasti uccisi. Contattato per telefono dal Cairo, il capo milizia ha precisato che Pollicardo e Calcagno erano tenuti "in un immobile vuoto e sono stati trovati da una pattuglia del Consiglio militare la quale ha cacciato il gruppo che li deteneva". Dopo un inseguimento, "sono stati uccisi tre uomini e poi due donne hanno attivato le loro cinture esplosive e sono rimaste uccise, come anche tre bambini che erano con loro", ha aggiunto il miliziano - il cui nome è traslitterabile anche come Taher El Gharably - parlando dunque di otto vittime (e non nove, come scritto in precedenza). Rispondendo a domande specifiche, il capo milizia ha precisato che - sebbene il bilancio complessivo delle vittime sia uguale - si è trattato di un episodio distinto rispetto a quello in cui sono rimasti uccisi Failla e Piano: nello scontro a fuoco tra jihadisti dell'Isis e le forze del consiglio militare di Sabrata "sono morti sei uomini e due donne e un bambino di cinque anni è rimasto ferito", ha precisato.