
"Gli italiani in vita erano prigionieri di un altro gruppo di daesh", ha detto Algrabli riferendosi all'Isis (Daesh) e al manipolo che deteneva Salvatore Failla e Fausto Piano poi rimasti uccisi. Contattato per telefono dal Cairo, il capo milizia ha precisato che Pollicardo e Calcagno erano tenuti "in un immobile vuoto e sono stati trovati da una pattuglia del Consiglio militare la quale ha cacciato il gruppo che li deteneva". Dopo un inseguimento, "sono stati uccisi tre uomini e poi due donne hanno attivato le loro cinture esplosive e sono rimaste uccise, come anche tre bambini che erano con loro", ha aggiunto il miliziano - il cui nome è traslitterabile anche come Taher El Gharably - parlando dunque di otto vittime (e non nove, come scritto in precedenza). Rispondendo a domande specifiche, il capo milizia ha precisato che - sebbene il bilancio complessivo delle vittime sia uguale - si è trattato di un episodio distinto rispetto a quello in cui sono rimasti uccisi Failla e Piano: nello scontro a fuoco tra jihadisti dell'Isis e le forze del consiglio militare di Sabrata "sono morti sei uomini e due donne e un bambino di cinque anni è rimasto ferito", ha precisato.
IL COMMENTO
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