cronaca

Secondo l'accusa è stata la 'mente' del sequestro
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Si terrà domani (martedì 22 marzo) il processo d'appello a Pier Luigi Destri, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per il sequestro dell'imprenditore Andrea Calevo avvenuto il 16 dicembre 2012 nella sua villa di Lerici e liberato con un blitz interforze la mattina del 31 dicembre in una villetta a Sarzana dove era stato segregato.

Assieme a Destri viene processato dai giudici della corte d'assise d'appello anche Carlo Salvatore Antola condannato in primo grado a quattro anni perché accusato di favoreggiamento personale. Gli altri quattro complici che avevano scelto il rito abbreviato sono già stati processati in appello il 16 febbraio 2015. Sono Davide Bandoni, nipote di Destri, condannato a 12 anni e 7 mesi, Simon Halilaj a 11 anni e 8 mesi, Emiljano Shota (11 anni e 8 mesi) e Fabion Vila (7 anni e 7 mesi). In un secondo tempo fu arrestato anche Lorenz Shota condannato in primo grado con rito abbreviato a 12 anni e 4 mesi.

Secondo l'accusa Destri è stato la 'mente' del sequestro messo in piedi da una banda improvvisata che entrò in azione la sera del 16 dicembre. Cinque giorni dopo arrivò la prima richiesta scritta di riscatto, 8 milioni di euro. Ma il 31 dicembre Calevo fu liberato dalle forze di polizia che con un blitz entrarono nella villetta dove Andrea Calevo era tenuto prigioniero dai suoi carcerieri. Secondo l'accusa, quando era detenuto nel carcere di Massa Destri stava organizzando un nuovo sequestro di Andrea Calevo che è stato poi sventato nel novembre 2015.