
"Non c'è alcun dubbio che oltre ad un mutamento organizzativo, tecnologico il lavoro sia stato cambiato da quasi venti anni di normative che hanno contribuito alla sua precarizzazione e destrutturazione. Gli spazi che la globalizzazione avrebbe potuto offrire in termini di vivibilità, qualità e crescita professionale sono stati invece utilizzati per comprimere i diritti e rendere atipici e temporanei i contratti di lavoro", continua Bosco.
Per questo la Cgil lancia la proposta di una Carta, fatta di principi di rango Costituzionale, che riscriva un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori allargando i diritti a tutti quanti se ne sono ancora esclusi. "Proprio perché il lavoro è cambiato, ed i lavoratori sono stati vittime di questo cambiamento, c'è bisogno di ricomporre un sistema di norme che garantiscano a tutti (subordinati, autonomi, pubblici, privati) diritti universali e dignità". Dal 9 aprile inizierà la raccolta firme a sostegno della proposta di legge.
IL COMMENTO
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