cronaca

Il giovane aveva un account di posta elettronica chiamato 'cucciol@'
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Un 21enne genovese è stato individuato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Liguria, al termine di una complessa operazione internazionale di contrasto alla pornografia minorile online coordinata del Servizio Centrale della Polizia delle Comunicazioni di Roma, a capo di una rete tutta italiana di scambio di materiale pedopornografico.

Dodici persone, cittadini italiani residenti tra le provincie di Milano, Como, Torino, Padova, Verona, Brescia, Palermo, Piacenza, Campobasso e Cagliari, sono state denunciate. Tra loro anche un professionista. L'indagine si è svolta anche in base ad informazioni ottenute dall' FBI tramite l'Ambasciata Usa.

Grazie a loro è stata individuata una casella di posta elettronica che faceva capo al giovane genovese, utilizzatore di un account che aveva chiamato 'cucciol@'. Nella sua abitazione è stato sequestrato un ingente quantitativo di supporti informatici nonché due account e-mail ed un profilo social utilizzati per le attività illecite.

Il ventenne genovese usava il computer intestato al padre. Il giovane era titolare di due indirizzi email e di un profilo social molto attivo in rete.
La prima segnalazione di questo vasto giro di materiale pedopornografico fra internauti di ogni parte del mondo è partita mesi fa dai detective della Fbi tramite l'ambasciata degli Stati Uniti alla Polizia Postale e della Comunicazioni della Liguria.

Da lì gli agenti liguri diretti dal vice questore Giorgio Bacilieri sono riusciti a ricostruire la rete dei pedofili. L'età delle persone coinvolte, fra cui ci sono professionisti, studenti ed operai, va dai 20 ai 70 anni. Nelle case degli indagati sequestrato numeroso materiale pedopornografico, computer e smartphone, ora all'esame degli investigatori.

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fra minori create dagli indagati sotto falso nome spacciandosi per coetanei.

Dal 2015 ad oggi sono 1.849 i siti pedopornografici oscurati da Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo), che fa parte del Servizio postale e delle comunicazioni, la polizia del Web, diretta da Roberto Di Legami.

Fino ad oggi sono state arrestate in Italia 79 persone, 574 sono state denunciate, ben 23.981 i siti monitorati dagli agenti della polizia del web. In aumento lo scambio di foto e filmati di violenze sessuali sui minori nelle Darknet, le reti anonimizzate dove è più difficile essere rintracciati. Per combattere il fenomeno, il Cncpo ha creato una squadra che indaga sotto copertura.