Chiediamo all’imprenditoria locale di fare uno sforzo organizzativo per creare le condizioni di utilizzo della produzione locale, traguardando non solo al valore commerciale immediato, ma anche a un progetto di più ampio respiro" Cia Liguria traccia la via per il futuro del 'caso latte' con un comunicato in cui esorta gli impenditori locali a disegnare una strategia definita.
“Solo in questo modo potremo dare una prospettiva ai nostri allevamenti e domani, al Tavolo Verde in Regione, vorremmo che si gettassero le basi per questo progetto – dichiara Ivano Moscamora, direttore regionale Cia Liguria, in vista dell’incontro convocato dalla Regione Liguria per giovedì 14 aprile - . Crediamo che questo percorso sia quello che chiedono anche i tanti cittadini che in questi giorni hanno espresso la loro solidarietà al mondo agricolo. Dobbiamo dare loro la possibilità di aiutarci anche quando le “luci della ribalta” si saranno fatte più fioche”.
“Solo in questo modo potremo dare una prospettiva ai nostri allevamenti e domani, al Tavolo Verde in Regione, vorremmo che si gettassero le basi per questo progetto – dichiara Ivano Moscamora, direttore regionale Cia Liguria, in vista dell’incontro convocato dalla Regione Liguria per giovedì 14 aprile - . Crediamo che questo percorso sia quello che chiedono anche i tanti cittadini che in questi giorni hanno espresso la loro solidarietà al mondo agricolo. Dobbiamo dare loro la possibilità di aiutarci anche quando le “luci della ribalta” si saranno fatte più fioche”.
Qualche iniziativa in questa direzione sta già prendendo forma. Latte Alberti di Imperia, ad esempio, ha siglato in questi giorni un accordo con due importanti produttori locali per il ritiro di prodotto da destinare alla rivitalizzazione del marchio Valli genovesi.
“Un contratto chiaro, a condizioni pienamente rispettose degli accordi interprofessionali che contribuisce in un momento delicato come questo a garantire collocazione del prodotto e reddito agli allevatori – prosegue Moscamora - . Auspichiamo che la piccola e media impresa del territorio si renda disponibile a essere coprotagonista di un progetto comune per la valorizzazione del latte delle nostre vallate. Le opportunità di mercato ci sono, qualche risorsa per sostenere progetti può essere trovata nei programmi comunitari, serve un cambio di passo da parte di tutti gli attori, nessuno escluso”.
“Un contratto chiaro, a condizioni pienamente rispettose degli accordi interprofessionali che contribuisce in un momento delicato come questo a garantire collocazione del prodotto e reddito agli allevatori – prosegue Moscamora - . Auspichiamo che la piccola e media impresa del territorio si renda disponibile a essere coprotagonista di un progetto comune per la valorizzazione del latte delle nostre vallate. Le opportunità di mercato ci sono, qualche risorsa per sostenere progetti può essere trovata nei programmi comunitari, serve un cambio di passo da parte di tutti gli attori, nessuno escluso”.
IL COMMENTO
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