Sanità

Secondo le indiscrezioni sarebbe l'oculista Massimo Nicolo'
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Liste d'attesa, conti in rosso, mancanza di personale medico e infermieristico e una riorganizzazione territoriale con anche i medici di famiglia, il lavoro del nuovo assessore regionale alla sanità dovrà passare da questi punti strategici senza dimenticare che la bacchetta magica non esiste. E' quella che si potrebbe definire una vera e propria roadmap che riguarda la Liguria ma anche altre Regioni perché i problemi della sanità non sono solo regionali, ma anzi alcune problematiche, per cui oggi paga il territorio, sono frutto di cattive programmazioni, tagli lineari che sono stati fatti alla sanità negli ultimi trent'anni a livello nazionale. Banalizzare i problemi, senza comprendere le varie complessità, rischia di creare ancora più problemi.

A quasi 50 anni dalla nascita del sistema sanitario nazionale, così come lo conosciamo, potremmo dire che più di un check up c'è bisogno di un intervento chirurgico serio, lungo, complesso che deve essere definitivo perché il rischio, altrimenti, è che questo sistema nei prossimi anni non possa reggere. Le 'ferite' della sanità sono state acuite sicuramente dalla pandemia da Covid-19 e alcune, a distanza di quasi cinque anni, non si sono cicatrizzate ma anzi cronicizzate, per questo serve sempre di più avere le persone competenti al posto giusto.

Ecco quali sono le principali problematiche della sanità:

Sanità pubblica in crisi

La sanità pubblica italiana è in crisi e a certificarlo nei numeri è la Fondazione Gimbe nel suo settimo rapporto sul servizio sanitario nazionale: la spesa per cure pagate di tasca propria dalle famiglie segna un +10,3% nel 2023; boom con 4,5 milioni di persone che, secondo l’Istat, rinunciano a visite ed esami, con 2,5 milioni costrette da motivi economici. Crollo della spesa per servizi di prevenzione delle malattie che segna un -18,6%. È invece di 889 euro il divario di spesa sanitaria pubblica pro capite rispetto alla media dei paesi Ocse membri della Ue, che nel complesso diventa un buco di 52,4 miliardi.

Conti 'in rosso'

I conti della sanità italiana peggiorano ogni anno di più: se il deficit complessivo nel 2020 era di 800 milioni, nel 2021 è salito a 1.025 miliardi per arrivare appunto nel 2022 a 1.469 miliardi. Un rosso "in netto peggioramento" che viene misurato - ricorda la Corte dei conti - "quale differenza tra le entrate previste dallo Stato per la copertura dei Lea (livelli essenziali di assistenza ndr) e le spese sostenute per l'assistenza sanitaria".

Per quanto riguarda la Liguria, anche se un dato ufficiale non c'è, si parla di circa 250 milioni di euro, un disavanzo aumentato di molto soprattutto a fine terzo trimestre. Il rischio è l'aumento dell'addizionale Irpef. I conti definitivi arriveranno nei primi due mesi del 2025. La Liguria dovrà cercare di recuperare non solo risorse interne e ancora una volta la 'magia' dei conti è affidata a Claudia Morich direttrice del bilancio della Regione. Obiettivo dimostrare di aver adottato le misure di copertura entro il 30 aprile 2025 perché è ancora in vigore quanto previsto dalla legge Tremonti.

Liste d'attesa da ridurre drasticamente

L'argomento principe, quello da cui cominciare e senza indugi, sono le liste d'attesa. Era un problema già prima della pandemia, con il Covid e le sue conseguenze è peggiorato. Da questo dipende anche la fuga di molti ligri fuori regione. Secondo il XVI Rapporto Sanità del CREA, in Italia i tempi medi di attesa per una visita specialistica possono superare i 65 giorni. Questo ritardo può essere causa di diagnosi tardive e peggiorare gli esiti clinici.

Ottimizzare la spesa

Negli ultimi decenni il taglio delle risorse alla sanità ha limitato gli investimenti in infrastrutture e tecnologie sanitarie ma non solo, ha inciso sui livelli retributivi del personale addetto alla sanità, e di conseguenza portando una parte sempre più cospicua di medici e infermieri ad andare all'estero e costringendo anche una parte della popolazione ad affrontare le cure di tasca propria.

Sempre più anziani e malati cronici

Non bisogna poi dimenticare che l'età della popolazione negli ultimi vent'anni si è alzata di molto e quindi, nella regione più anziana d'Europa, le spese per la sanità e l'assistenza a lungo termine aumenteranno, sono più alte rispetto ad altre regioni e questo andrà fatto sempre di più capire al Governo.

Il sistema extra-ospedale

L'attuale sistema sanitario non potrebbe reggere una nuova pandemia, e per questo serve rafforzare i servizi essenziali e territoriali. Se c'è una cosa che ha insegnato l'espandersi del virus è l'importanza del sistema extra-ospedale, dal medico di medicina generale all'assistenza territoriale: non può essere tutto a carico del sistema ospedaliero.

Il pronto soccorso

L'emergenza pronto soccorso, non certo solo ligure ma nazionale, ci mostra oggi in modo drammaticamente chiaro le conseguenze di non aver pensato al futuro anni fa, di non aver investito e di aver permesso una emorragia di giovani medici: l'anno scorso sono stati undicimila a lasciare l'Italia. E ora si deve correre ai ripari consapevoli che i prossimi due o tre anni saranno molto difficili.

Sempre meno medici e infermieri

Secondo la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri entro il 2025 mancheranno circa 16.500 medici in Italia, in particolare medici di base. Questa carenza rischia di compromettere l’accesso alle cure primarie.

Nuovi ospedali

In Liguria è attesa la costruzione del nuovo ospedale Felettino alla Spezia, del nuovo ospedale Galliera a Genova, del nuovo ospedale computazionale degli Erzelli nel ponente genovese, del nuovo monoblocco dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e del nuovo ospedale del Ponente a Taggia.

 

Nei prossimi giorni proseguiranno gli approfondimenti di Primocanale in tema di sanità analizzando punto per punto.

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