Allarme inquinamento in Valpolcevera, a Genova: uno sversamento di greggio è finito nelle acque del rio Fegino dopo la rottura di una condotta del polo Iplom. I Vigili del fuoco hanno operato con più squadre per evitare che la macchia oleosa finisse in mare, ma nonostante il prodigarsi dei tecnici ambientali le tracce di petrolio hanno superato il ponte di Cornigliano.
COMANDANTE DEI VIGILI DEL FUOCO ANTONIO LA MALFA - "Al momento nel mare non sono arrivate quantità significative di prodotto. Il mare è salvo, il torrente un po' meno. Comunque grazie al tempestivo intervento di tutti quanti siamo riusciti a evitre il peggio".
COMUNICATO DI IPLOM - "L’incidente si è prodotto mentre era in corso il trasferimento di grezzo da una nave nel Porto Petroli di Multedo. Verificato un calo di pressione il pompaggio è stato immediatamente interrotto. L’azienda è impegnata nelle azioni di bonifica che proseguiranno fino a completa rimozione e pulitura dell’alveo".
ALICE SALVATORE (M5S) - "Per un’amarissima ironia della sorte proprio nelle ore in cui si votava sul referendum delle trivelle, senza arrivare al quorum, migliaia di litri di greggio si riversavano sul Polcevera e in mare. L’ennesima dimostrazione dei rischi ambientali e per la salute provocate dalle energie fossili, tanto antieconomiche quanto pericolose".
PRESIDENTE DELLA REGIONE TOTI - "Questa non è solo un'emergenza regionale ma è nazionale, visto il danno ambientale. Serviranno fondi straordinari perché questo corso d'acqua ha subito un danno molto serio. Si tratta avviare un importante lavoro di bonifica, per cui ci siamo sentiti con il ministro dell'ambiente Galletti: il Ministero si è messo a disposizione per intervenire quando sarà il momento".
AMMIRAGLIO PETTORINO - "Il prodotto arrivato in mare è molto poco. Al momento è in gran parte tutto contenuto all'interno del fiume. Il prodotto è denso, pesante, scarsamente volatile: è quindi necessario intervenire in maniera forte già da adesso. Sono in tanti che stanno lavorando, speriamo che possano far arrivare alla foce meno prodotto possibile".
ASSESSORE CRIVELLO - "È stato fatto un lavoro importante per cercare di bloccare in qualche modo il flusso verso la foce del Polcevera e quindi in mare. Non voglio drammatizzare, ma la situazione è stata ed è delicata. Se ci sono delle responsabilità, lo dico anche per il futuro, è bene che chi le ha sia chiamato a risponderne di fronte agli organismi competenti perché questo è un tema troppo delicato".
CENTRO OPERATIVO COMUNALE - L'assessore alla Protezione Civile del comune di Genova Gianni Crivello aprirà una seduta del Coc, il centro operativo comunale per fronteggiare l'emergenza e fare il punto sui danni provocati. Ci saranno rappresentanti della Regione Liguria e dei municipi interessati, i vertici dei vigili del fuoco, della capitaneria di porto e dell'Arpal.
ARPAL - "Dall’oleodotto sono fuoriuscite diverse decine di metri cubi di greggio. I tecnici del territorio del dipartimento Arpal di Genova, che hanno la qualifica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria, conducono le indagini per conto della Magistratura: si tratta di una decina di specialisti, suddivisi in tre squadre impegnate nel punto dell’incidente, presso il Porto Petroli e l’impianto di Busalla".
SCUOLE - "Abbiamo deciso di interrompere quest’oggi l’attività scolastica del plesso '2 Giugno' che sta sulle alture di Borzoli in via Fratelli Coronata - dichiara Crivello. Per la scuola dell’infanzia abbiamo attivato subito una catena perché a quell’ora era difficile poter emanare un comunicato e abbiamo chiesto che quest’oggi, in accordo anche con l’assessore Boero, fosse interrotta l’attività".
FORTE ODORE - Colpisce il forte odore di petrolio. Gli abitanti ai microfoni di Primocanale: "Situazione grave, è un danno incalcolabile". L'alveo del rio è segnato da una densa patina nera. Intorno alle 20 si è sentito un boato, poi la fuoriuscita. I pompieri hanno fatto il possibile, ma non sono riusciti a evitare che il greggio finisse nel torrente principale. La zona di Borzoli e Fegino non è nuova a queste situazioni: negli anni scorsi si sono verificati sversamenti con notevoli disagi per la popolazione.
L'INTERVENTO - I Vigili del fuoco hanno operato all'interno del torrente Polcevera per arginare il petrolio che stava proseguendo verso il mare. Le squadre hanno disposto panne di circa 300 metri a monte del ponte di Cornigliano e si sono mossi coi mezzi da terra per limitare il più possibile l’arrivo della macchia al mare. Inoltre, vista la notevole pericolosità del prodotto fortemente infiammabile, hanno coperto lo sversamento con liquido schiumogeno. Sul posto il nucleo NBCR (per il rischio Nucleare, Biologico, Chimico e Radioattivo), il movimento terra e le squadre antincendio, oltre Capitaneria di Porto, Polizia, Polizia locale e Arpal.
ALLARME INQUINAMENTO - Le procedure d'emergenza hanno impedito che il greggio raggiungesse la foce del Polcevera e quindi il mare, aggravando quello che già gli abitanti identificano come "un danno incalcolabile". Residenti che hanno vissuto con preoccupazione il nuovo sversamento dopo alcuni episodi analoghi negi scorsi anni. L'alveo del Fegino è ancora segnato da una densa patina di petrolio.
IL COMUNICATO - "Le procedure previste dal Piano di Emergenza sono state subito attivate e sono intervenute le società convenzionate per la messa in sicurezza. Insieme ai Vigili del Fuoco hanno messo in atto tutti gli interventi necessari con la posa di panne galleggianti e altri sistemi di contenimento e con interventi di bonifica della porzione contaminata", riferisce Iplom in una nota.
L'odore acre, nauseabondo, del petrolio ti entra nelle narici, nella testa già mentre si attraversa la strada di sponda del Polcevera. Lo sversamento di greggio figlio della rottura di una condotta Iplom avvenuto nella serata di una grigia domenica di aprile ha fatto precipitare Fegino, Borzoli, terre di confine tra il Ponente e la Valpolcevera nell'incubo del disastro ecologico.
Tecnici specializzati e Vigili del Fuoco lavorano senza sosta con schiumogeno, panne assorbenti e ruspe per impedire all'onda nera di raggiungere il mare. Senza un esito positivo, purtroppo. Ma il viscido nemico sta rendendo difficile la vita agli abitanti di queste zone già da ore.
Abitanti che a Primocanale raccontano la loro rabbia e minacciano proteste: "Da tanto - racconta una donna- denunciamo la situazione di potenziale pericolo senza essere ascoltati". E mentre un giovane fruttivendolo pensa anche al suo lavoro "temo che oggi lavoreremo poco ma il mio pensiero va anche ai bimbi delle scuole vicino ai depositi", un altro abitante ricorda con nostalgia quando qui comandava la terra, intesa come i contadini che lavoravano in zona e non il "progresso". E chi lascia Fegino, Borzoli, si porta appresso quell'odore. L'odore della paura e della rabbia di chi non si sente al sicuro a casa propria.
cronaca
Un boato nell'oleodotto Iplom, greggio nel rio Fegino verso il mare
Allarme inquinamento in Valpolcevera
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