
Il Comune, nel febbraio dello stesso anno, dispose in modo diretto, mediante il cottimo fiduciario e non tramite una gara d'appalto, l'affidamento ad un'impresa della rimozione dei detriti spiaggiati. Come si legge nella relazione tecnica dei funzionari comunali il costo della raccolta e smaltimento delle alghe non avrebbe superato l'importo di 40 mila euro, limite di legge per l'indizione della regolare gara in modo diretto.
Al termine dei lavori, durati circa due settimane fra i mesi di marzo ed aprile del 2014, a fronte della stima iniziale di 250 tonnellate di detriti, il materiale effettivamente trasportato fu quantificato in oltre 2000 tonnellate, quasi il 1000% in più di quanto stabilito dai tecnici comunali in sede di affidamento dei lavori. Nel mese di giugno del 2014 così il rappresentante legale dell'impresa ha presentato una fattura da 366 mila euro saldata dal Comune limitatamente ai 40.000 euro previsti dall'affidamento iniziale.
La parte "eccedente" dei lavori è stata eseguita senza alcun affidamento o appalto da parte del Comune di Chiavari. La documentazione acquisita nell'ambito delle indagini evidenzia, inoltre, che l'impresa non avrebbe trattato in alcun modo i rifiuti complessivamente raccolti, ma si sarebbe avvalsa di servizi resi da soggetti terzi (trasportatori e centri di conferimento) ad un prezzo nettamente inferiore a quello praticato dalla stessa impresa nei confronti del Comune di Chiavari.
I finanzieri hanno effettuato perquisizioni nel Comune e sequestrato computer e documenti ritenuti utili ai fini delle indagini. I tre funzionari sono stati ritenuti comunque responsabili del debito che il Comune di Chiavari ha accumulato nei confronti dell'impresa, debito che seppur non ancora pagato presumibilmente potrebbe portare ad un contenzioso legale e a spese a carico dello stesso Municipio.
IL COMMENTO
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