politica

"L'ospedale di Recco rischia ora di perdere i suoi specialisti"
2 minuti e 4 secondi di lettura
"L'ospedale di Recco rischia di perdere i suoi specialisti in seguito a un presunto mancato turn-over fra pensionati e neo assunti". E' questo il pensiero di Fabio Tosi, portavoce dei MoVimento 5 Stelle della Regione Liguria che in Consiglio Regionale ha interrogato la Giunta Toti sul futuro della sezione di radiologia dell'ospedale recchelino.

"Non c'è alcuna delibera aziendale sul trasferimento di un solo radiologo part-time, com'era stato annunciato dalla stampa", ha rassicurato l'assessore Sonia Viale. Ma il sevizio di radiologia di Recco, come si legge nella nota del gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle, "è stato accorpato a quello di Nervi, e questo comporta inevitabili riduzioni e tagli a un presidio fondamentale per i cittadini recchelini e del Golfo Paradiso, che saranno costetti a spostarsi nel Levante genovese a giorni alterni per poter accedere a un servizio che a Recco non sarà più garantito al 100%".

"Da una parte l'assessore rassicura la cittadinanza e dall'altra nasconde un accorpamento che rischia di essere ancora più devastante per Recco e i comuni limitrofi", conclude la nota. "Se questo è il modello di sanità che hanno in mente Viale e Toti, c'è davvero poco da credere che il vento è cambiato".

"È assurdo e inaccettabile che, a causa dell’immigrazione senza regole e senza controllo, ci ritroviamo con il pericolo di contagio di Tbc. È la chiara dimostrazione che il governo non attua protocolli sanitari adeguati all’arrivo degli immigrati: il presunto profugo in questione, infatti, è risultato affetto da Tbc dopo quasi un anno di permanenza nelle nostre strutture", ha commentato Alessandro Piana, capogruppo della Lega Nord in Regione Liguria, che questa mattina ha presentato un’interrogazione sul caso.

"Pensiamo sia opportuno tenere alta l’attenzione sull’aspetto della salute pubblica e sui rischi che la cosiddetta ‘ospitalità diffusa’ di sedicenti profughi, adottata come modello di accoglienza indiscriminata sul territorio dal ministro Alfano, possa comportare in termini di contagio di malattie che sembravano essere ormai rarissime se non eccezionali. Pensiamo sia necessario tenere sotto controllo ogni singolo episodio che si presenti sul territorio ma soprattutto prevenirlo a monte, all’arrivo stesso degli immigrati, nei porti, per evitare che forze dell’ordine, operatori sociosanitari e cittadini incorrano nel rischio di essere contagiate da persone, di cui non si conosce nulla, anche dal punto di vista della ‘storia clinica", conclude Piana