L’ultimo saluto a Marco Simonetti, vicepresidente di Contship italia e dello Spezia ha riempito una chiesa, quella di santa maria assunta, nel centro città, una piazza, e il cuore di tanti spezzini, un migliaio, che hanno partecipato ai funerali.
Una cerimonia raccontata dalla commozione di Andrea Corradino, presidente dello Spezia e amico di Marco da tanti anni, dalle parole in chiesa di Cecilia Battistello, presidente di Contship, che ha descritto l’uomo ancor prima del manager: “Vorrei ricordare l'amore immenso che aveva per la città, per l'azienda e per i figli di cui era davvero fiero” ha detto ricordando “l'entusiasmo e le battute scherzose che aveva sempre pronte”.
Simonetti lascia un vuoto in città. Lo si capisce dagli sguardi. Sulla bara, tra fiori e corone, la maglia dello Spezia Calcio, con il numero 17, il numero che indossava quando giocava a basket.
Ai funerali c’erano tutti i vertici e i dipendenti della Contship, giocatori staff e dirigenti dello Spezia Calcio, il mondo istituzionale dal Ministro Orlando ai massimi rappresentanti degli enti spezzini.
Lui sportivo, appassionato, se n’è andato all’improvviso. Non è oggi il giorno per parlane - ha fatto sapere la famiglia – che, però, vuole capire meglio cosa è accaduto: il malore che si è portato via Marco Simonetti, mentre in un letto di ospedale stava guarendo da una piccola infezione post-operatoria, non è facile da spiegare.
IL COMMENTO
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