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Con lui anche Mazzei esprimerà voto contrario
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La Giunta Doria perde altri due voti. Martedì e mercoledì prossimi le sedute dedicate al bilancio del Comune di Genova vedranno il sindaco nuovamente sulla graticola e, questa volta, il rischio che si bruci davvero, ergo che vada sotto e si avvicini il commissario, è concreto.

Perchè'? E' la matematica a dirlo. Franco De Benedictis e Salvatore Mazzei, consiglieri del gruppo Conservatori e Riformisti, hanno annunciato che voteranno no. E' stato lo stesso De Benedictis a spiegare il motivo a Primocanale.

"Credo che questa volta- spiega - saremo tutti in aula. Esserci tutti vuol dire contarci e vedere chi sta da una parte e chi dall'altra, una sorta di resa dei conti con questa giunta che ha fatto poco o niente e a volte ha anche deriso il lavoro di noi consiglieri con affermazioni poco consone al ruolo istituzionale di queste persone. Il bilancio, dunque, sarà il motivo principale per cui il sindaco dovrà fare il conti con i voti di noi consiglieri che rappresentiamo la città".

De Benedictis non teme il commissario: "Tanto - osserva - resterebbe per pochi mesi. Prima non si è fatto nulla, forse lui potrà fare qualcosa di più. Il discorso dei numeri è importante: eravamo in aula in 37, mancavano 4 consiglieri, un consigliere del Pd e 3 della Lista Musso che certamente non diranno si al bilancio. Si arriverà, dunque, 21 a 19: un risultato che dovrebbe far riflettere il sindaco se sia il caso di andare avanti. Anche perchè, da ora in poi, ogni seduta sarebbe un calvario".

Il rispetto verso i consiglieri. De Benedictis cita un episodio che lo ha fatto particolarmente arrabbiare: " Prima di Natale abbiamo parlato di un bando di concorso per un posto da direttore generale delle farmacie. Avevamo avuto notizia che sarebbe stato un concorso ad hoc per colui che già esercitava quella professione e lo abbiamo detto. E' nei verbali del consiglio comunale. Doria ci aveva risposto che non è vero, che questo direttore era andato in pensione e non avrebbe partecipato. Invece, dopo 20 giorni, l'unico partecipante al bando si è rivelato essere proprio il direttore che se n'era andato un mese prima in pensione e che vincendo il bando è arrivato a più che raddoppiare i propri emolumenti".