cronaca

Il parlamentare ligure: "Colmare questo vuoto normativo"
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“Grazie alla mia interrogazione sull'incidente all'Iplom e sulla questione del piano emergenziale della prefettura 'scaduto' scopriamo che per le condotte esterne non si prevedono piani di emergenza da parte di nessuno in italia. E secondo il ministero dell'Ambiente è tutto normale. Si legge nella risposta che la Prefettura ne esclude l'applicazione “per il trasporto di sostanze pericolose comprese la stazioni di pompaggio al di fuori degli stabilimenti soggetti al presente decreto”. Un'argomentazione assolutamente surreale". Così in una nota il deputato di Possibile Luca Pastorino.

"Se si verifica un disastro - prosegue il parlamentare - la Prefettura vestirà dunque i panni della Protezione civile e poi al limite si potrà fare richiesta di risarcimento del danno. Peccato che a Genova le tubazioni passino anche sotto le case dei cittadini (e non solo sotto i terreni agricoli). E in questi casi non è previsto nessun piano di emergenza perché ci troviamo fuori dagli stabilimenti".

"Fegino ha visto la sua comunità' violentata, costretta a respirare le esalazioni 24 ore al giorno: se proprio non si possono deviare le tubazioni che trasportano sostanze inquinanti bisogna chiedere sicurezza vera e compensazioni ambientali adeguate", afferma Pastorino. "Visto questo enorme vuoto normativo che riguarda i piani di emergenza è il caso di chiedere un intervento legislativo ad hoc in grado di prevedere piani di sicurezza esterni anche per le condutture (che sono tra l'altro la parte più delicata ed esposta ad incidenti) soprattutto se passano per i centri abitati come a Genova”, conclude.