
In tribuna riappare il presidente Preziosi. In campo sarà partita vera, e lo capisce anche Gasperini, che schiera la formazione titolare. In avvio di partita Suso indemoniato, conquista e distribuisce palloni in serie. Si affaccia anche l'Atalanta, Lamanna è protagonista in un paio di interventi. Superato il quarto d'ora, Pavoletti calcia in rete ma si trova in netto fuorigioco. Si replica al 23': sulla punizione sbuca ancora Pavoletti che insacca, ma Aureliani gli nega ancora la gioia del gol, per un offside che stavolta è dubbio. L'Atalanta cresce, Gomez si inventa un tiro che spaventa la Nord. Al 38' arriva un'occasione lampante per il Genoa, ma Laxalt, a due passi dalla porta, si sbilancia all'indietro e calcia fuori.
Secondo tempo che comincia male per i padroni di casa. Arrivano i cambi, Tachtsidis e Pandev al posto di Rigoni e Dzemaili. Ma all'ottavo minuto il Genoa va sotto: Munoz in ritardo, D'Alessandro ne approfitta e insacca. La reazione non si fa aspettare e dopo soli cinque minuti giunge il pareggio in pieno stile Pavoletti, che si avventa su un pallone messo in mezzo dalla sinistra e batte Radunovic. Al 17' Lamanna giganteggia, ma lo aiuta anche la traversa. Al 25' altra occasione da gol per i rossoblù, con Munoz che deve solo deviare in rete un calcio piazzato, invece la schiaccia troppo e ottiene un beffardo rimbalzo davanti alla porta. Ancora una dormita difensiva al 37', è il patatrac: Ansaldi si dimentica Kurtic, Atalanta in vantaggio. Negli ultimi minuti si prova a raddrizzare la gara, ma finisce qui.
Insomma, una scivolata sul più bello. Finire la stagione con una vittoria sarebbe stato un regalo graditissimo alla tifoseria. Ma il riconoscimento arriva lo stesso, alla fine, con quel "grazie" stampato sulle maglie indossate da tutta la squadra, Gasperini compreso. Una stagione da ricordare, comunque vada, comunque finisca (o continui) la storia tra il Genoa e un allenatore che rimarrà nella storia e nei cuori di migliaia di genoani.
IL COMMENTO
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