Aeroporto ai privati, Pettorino e Arato: "Ci sarà la gara, l'Europa vigila"

"Quello delle gare è un tema aperto su cui l'Europa è molto attenta". Il Commissario dell'Autorità Portuale di Genova, l'ammiraglio Giovanni Pettorino, ha commentato così l’intervento del senatore Maurizio Rossi sul sito Primocanale.it dal titolo 'Aeroporto Colombo, ora la gara e la privatizzazione: no a trattative private'. "Bisogna guardare le norme comunitarie che sono molto precise al riguardo", aggiunge Pettorino. "Su questo non può che essere sentito il Ministero vigilante e l'Enac".

L'Autorità Portuale è socio al 60% dello scalo genovese insieme alla Camera di Commercio di Genova (25%) e Aeroporti di Roma (15%). Il destino dell'Aeroporto Colombo passerà dunque in buona parte da quello che verrà deciso a Palazzo San Giorgio. Decisioni che tuttavia non verranno assunte dal Commissario Pettorino ma dal futuro presidente, come spiega lo stesso ammiraglio: "Questa è una vicenda che va affrontata con una prospettiva a lungo termine e in maniera precisa. È un tema molto importante su cui si dovrà confrontare chi verrà dopo di me e avrà anche una agibilità politica. È chiaro che andranno fatte delle scelte non soltanto dal punto di vista tecnico-economico ma in maniera più ampia".

Scelte che dovranno inevitabilmente tenere conto delle rivelazioni del senatore Rossi, che ha detto ok alla vendita ai privati se rappresenta un passo avanti, ma con una gara pubblica e senza trattativa esclusiva tra privati. E, leggendo tra le righe delle dichiarazioni del Commissario Pettorino,si capisce che il nodo della gara non potrà essere bypassato, proprio perché "l'Europa è molto attenta" ed esistono "norme molto precise".

Ma qual è ad oggi la situazione relativa alla concessione? Su questo punto è intervenuto a Primocanale il presidente dell'Aeroporto di Genova, Marco Arato, che ha fatto chiarezza sullo stato dell'arte e su quelli che potrebbero essere gli sviluppi futuri. "La concessione scade il 31 dicembre 2027. Noi avevamo previsto di chiedere una proroga - cosa che abbiamo fatto - per recuperare dei tempi che non ci erano stati riconosciuti. Abbiamo presentato una formale istanza al Ministero e all'Enac. A fine dicembre ci è stato risposto che della proroga si potrà parlare soltanto nell'imminenza della scadenza della concessione", ha spiegato Arato.

Il presidente ha sottolineato come questa risposta potesse incidere negativamente sulla programmazione degli investimenti e ai fini della privatizzazione. Enac ha tuttavia suggerito una soluzione che potrebbe risolvere la questione senza far ricorso a una proroga. In pratica, si tratterebbe di far sì che gli investimenti che non fossero ammortizzati entro il 31 dicembre 2027 siano indennizzati dal vincitore della gara. "Nei prossimi giorni - ha aggiunto Arato - si terrà una riunione per giungere a un'intesa definitiva su questa soluzione". Una soluzione che implicitamente riconosce che la gara ci sarà.