porti e logistica

Convegno a Genova
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"Allargare il mercato e andare oltre le Alpi altrimenti è tutto inutile: c'è qualcuno che ci sta pensando? Non ci devono pensare i terminalisti ma bisogna iniziare a fare presidi in questi mercati e pensare a raggiungerli. Bisogna andare in treno non in camion ma è complicato perché bisogna chiedere le tracce" ha detto Sergio Bologna esperto di marittimo nell’ambito del convegno al Circolo dell'autorità portuale di Genova sulla riforma dei porti.

"Qualche rappresentante della Regione ad esempio sta operando in questo caso? C'è chi cerca di portare le merci qui dal Nord? Gli operatori tedeschi sarebbero felici di usare una alternativa ma servono le condizioni". "Serve chiarezza sulle regole e i contenuti nei vari ambiti" ha detto il professor Sergio Maria Carbone.

"Certo si mette in rilievo la centralità sulla programmazione e razionalizzazione delle concessioni nei porti: si eviteranno rincorse tra porti da parte di chi cerca le condizioni più favorevoli spesso con aiuti di stato mascherati, per invece far entrare un concetto di programmazione nazionale per razionalizzare i traffici in ambito nazionale, e questo comporta forte adesione di una tendenza verso la regolazione del mercato di cui si sente esigenza anche nella disciplina nell'ambito del regolamento dei servizi portuali, che nei prossimi mesi dovrebbe essere adottati. Le grosse carenze sono nel settore della partecipazione degli utenti alla governance del sistema e alla sua regolazione. I rilievi del Consiglio di stato per partecipazione propositivi e razionalità mercato da parte di utenza sia ineludibile anche se il pubblico dovrà fare scelte definitive. Gli investimenti saranno al centro degli sviluppi portuali perché punto di riferimento dei traffici da privilegiare e funzionali allo sviluppo di un singolo porto da conservare anche dopo che lui lascerà o dovrà lasciare spazio a un altro. Oggi disfunzioni e abusi. Si devono rispettare le norme vigenti. Deve essere privilegiato chi c'è già ma dopo una verifica sul mercato. Il grande assente è il lavoro portuale".

Sandro Carena, segretario generale del porto di Genova, in attesa della nomina del nuovo presidente , al convegno sulla riforma dei porti alla circolo dell'autorità portuale di Genova: "Il porto di Genova ha bisogno di più acqua, più terra e più collegamenti. Regolazione ma anche analisi e processo decisionale sono i fattori, in una prospettiva di corretta integrazione, in una prospettiva di analisi e di ascolto ma anche di dare risposte efficienti. Non trovo questi elementi in nuova riforma e il parere del Consiglio di Stato è stato illuminante. Non capisco invece, di quanto detto dal Consiglio di Stato, perché non possa essere un modello societario. Perché? Cosa lo impedisce?" chiede Carena.

"Riforma dei porti non utile e non è migliorativa rispetto alla attuale legge 84/94" ha chiuso Carena.