porti e logistica

Il commissario dello scalo genovese risponde ai terminalisti
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Perché i terminalisti a Genova hanno presentato la richiesta di proroga della concessione insieme? Forse un patto di non belligeranza per evitare proposte alternative e invasioni di campo. Ergo: nel porto di Genova nessuno si fida di nessuno. La controprova? Non esistono altre proposte di concessione fatte ‘sui terminal degli altri’. Ognuno difende il suo orticello, i suoi spazi, lo status quo.

L’ammiraglio Giovanni Pettorino rompe quindi il silenzio sulla proroga delle concessioni. E lo fa rispondendo, più o meno velatamente, alle critiche del presidente di Assiterminal Marco Conforti che aveva detto: “I ventitrè porti italiani hanno verso Genova questi sentimenti: lo giudicano irrilevante perché non ha risolto il problema della proroga delle concessioni”. E l’intervento del Commissario pro tempore rientra nel diritto di difesa del porto e della città, anziché dei singoli interessi.

“Dopo l’approfondita e complessa istruttoria prodotta dalla struttura tecnica dell’Autorità portuale, saremo pronti, entro il mese di luglio, a portare in Comitato portuale le prime determinazioni sulle istanze di concessione dei terminalisti”, scrive in una nota l’ammiraglio. Si tratta di tre istanze su cinque considerate concluse, i terminal interessati sono: Sech, San Giorgio, Spinelli. Istanze su cui l’Autorità aveva richiesto chiarimenti tra febbraio e marzo, con la risposta che arriva dopo neanche 60 giorni. Segno che il lavoro del Commissario non è da considerare “lento” come avanzato da qualche terminalista.

Ora l’iter prevede che entro la fine di luglio le tre istruttorie concluse saranno presentate in Comitato portuale. Successivamente saranno inviate al Ministero per una valutazione. Anche in caso di esito positivo, si dovrà comunque attendere l’uscita del nuovo regolamento sulla legge 84/94 per ottenere una risposta definitiva sulla procedura di assegnazione delle banchine. In pratica, chi oggi chiede proroghe pluridecennali e si vede l'istruttoria conclusa, dovrà fare i conti in ogni caso con la possibile riduzione della concessione in base alle norme che verranno.

Il testo definitivo del nuovo regolamento oggi non lo conosce nessuno. E’ ancora ‘riservato’, in attesa dell’analisi del parere emesso dal Consiglio di Stato sul quale il Ministero valuterà cosa recepire. In ogni caso l’uscita del regolamento stesso dovrà precedere l’interpretazione degli uffici per l’assegnazione dell’eventuale proroga delle concessioni portuali.

In ogni caso, in assenza di una normativa specifica in materia, porteremo in visione le nostre determinazioni al ministero dei Trasporti”, ha precisato l’ammiraglio. Altre due istanze presentate nel 2015 non sono ancora considerate concluse e la struttura è in attesa di ulteriori documentazioni. Proprio in queste settimane, inoltre, è pervenuta una sesta istanza, la cui valutazione preliminare per la pubblicazione è in fase di avvio. In tutti i casi si tratta di concessioni in scadenza nel 2020.