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Nonostante l'ultimatum dei tifosi blucerchiati
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Meno di una settimana fa, i tifosi blucerchiati riuniti alla Sala Chiamata avevano chiarito: "Non siamo più disposti ad accettare le “gag”, gli “show” che tirano in mezzo i nostri colori".

Per tutta risposta, Massimo Ferrero è andato in tv da Barbara D'Urso a “Buona domenica”, a fare i soliti balletti, le solite scenette, raccontando le solite battute in romanesco, insomma tutto il repertorio che i sampdoriani sopportano ormai da quasi due anni. Certo, a voler essere pignoli, non aveva nulla di blucerchiato e quindi nemmeno la sciarpa usata come turbante o bavaglio, né ha parlato della sua squadra se non per chiamarla “Sampeddoria”, come una volta i genoani “veri genovesi” mettevano in bocca ai doriani “terroni”.

Ma siccome Ferrero deve tutta la sua notorietà nazionale al ruolo di presidente della Sampdoria, che Edoardo Garrone gli ha permesso e, tramite persistenti garanzie e sostegno economico, continua a permettergli di ricoprire, ci si sarebbe aspettati, dopo l'assemblea dei tifosi, un minimo segnale di adesione ai desideri della Sud: nessun sampdoriano chiede vittorie o investimenti faraonici, che d'altra parte Viperetta non è in grado di fare; ma almeno il rispetto di storia, tradizione e valori, che invece il proprietario del club continua a mettere alla berlina.

Siccome non è pensabile che Ferrero – provvisto di occhi e orecchie attentissimi a quel che succede nei media, nei social e nella Sud – non fosse informato dell'inequivocabile “altolà” arrivato dall'assemblea, un'esibizione come quella tenuta al cospetto della D'Urso non può che rappresentare un segno di aperta sfida, analogo ai baci di scherno mandati ai contestatori della tribuna sul finire del derby. In tutta evidenza, Viperetta non si cura del dissenso, anzi alza il livello della provocazione: voi volete che io la smetta di fare i miei show? E io vado a farli a Canale 5, nel programma di massimo ascolto.

I tifosi si sono ripromessi di ribadire il concetto faccia a faccia. Ma servirà? Ferrero non sembra proprio voler smettere di fare il Ferrero, anche perché forse non gli si può chiedere di non essere se stesso. Forse l'unico che potrebbe riuscirci è lo stesso che gli ha permesso di fare il presidente. Ma chissà se vuole, o se ancora può.

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