
Anche per lui, però, la prossima stagione, potrebbe essere fondamentale. Sei mesi e mezzo di adattamento al calcio italiano, un anno tra luci ed ombre nonostante la fiducia ripetuta di Zenga e Montella, tre reti non particolarmente fortunate (con lui in gol la Sampdoria ha sempre perso) un assist e prestazioni non sempre costanti.
Adesso, però, anche Correa deve dimostrare qualcosa: perché vanno bene le giocate, le accelerazioni, la sensazione che anche fisicamente sia cresciuto. Ma certe pause, alcune ingenuità (vedi l’espulsione di Firenze) non sono accettabili per una Sampdoria che, sul “Tucu”, ha investito tanto.
Che Correa abbia talento se ne sono accorti tutti, grandi club compresi che hanno cominciato a fare la corte all’argentino. Ora però, tocca a lui diventare determinante.
Anche perché Montella vuole affidare le chiavi della Sampdoria futura ai giocatori di talento e, in questo senso, va letta anche l’offerta a Ricky Alvarez: che talento ne ha sicuramente ma è troppo incostante e guadagna tanto. L’offerta di un triennale a cifre molto ribassate è al vaglio del giocatore ma le voci che rimbalzano dal Belgio parlano di un contatto con un altro argentino, Matias Suarez, 28enne dell’Anderlecht, 7 reti e 9 assist in questa stagione e le cui caratteristiche sono un po’ diverse da quelle di Alvarez ma che potrebbe essere utile per il gioco blucerchiato prossimo venturo.
Intanto, mentre resta ipotesi concreta la pista Giaccherini, per l’ungherese del Bursaspor Dzsudzak c’è da registrare l’inserimento dell’Hertha Berlino.
IL COMMENTO
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