Convegno al Grand Hotel Miramare di Santa Margherita dei Giovani di Confindustria intitolato 'Niente Storie, facciamo la storia', un momento di confronto tra imprenditori e politici sulle prosepettive dell'economia locale e nazionale.
Tra gli ospiti il presidente dell'Anm Piercamillo Davigo, i presidenti di Emilia Romagna, Lombardia e Liguria Stefano Bonaccini, Roberto Maroni e Giovanni Toti alla conferenza "Le ragioni delle Regioni". Sarà il ministro Madia a concludere i lavori in mattinata.
Nel pomeriggio incontro con il capo del Governo Matteo Renzi, che dovrebbe arrivare intorno alle 18. Assente, invece, il ministro Graziano Delrio, che interverrà in video ma non potrà essere presente al convegno.
GLI INTERVENTI
MARCO GAY - "Per la Liguria sono centrali le infrastrutture, i porti e il turismo. Questo è un territorio meraviglioso che va da sfruttare. Ma è una strategia di medio e lungo termine da condividere con il resto del Paese", dice il leader degli under 40 di Confindustria, Marco Gay. Su Ilva "speriamo avvenga quello che tutti noi ci aspettiamo, cioè che l'azienda torni presto sul mercato e riprenda il ruolo che aveva in un'economia generale, magari in maniera diversa".
"Quella del referendum è l'occasione che non possiamo perdere - avverte Gay - Oggi non è il tempo di chi pensa di trasformare una riforma in un congresso di partito, èil tempo di andare avanti. Lo vogliamo dire chiaro, i prossimi quattro mesi non si possono trasformare in campagna elettorale infinita che tiene in ostaggio i provvedimenti per le imprese, il lavoro, i giovani. Lasciate che siano i cittadini a decidere".
E poi, sulla situazione economica: "Se in tanti hanno paragonato questi anni di crisi a una guerra oggi forse possiamo dire: la guerra è finita". I giovani di Confindustria per il tradizionale convegno di Santa Margherita Ligure hanno scelto come immagine simbolo il muro di Berlino. "Oggi quel muro sta crollando: via l'articolo 18, ed anche dalla Pubblica Amministrazione. Via il sistema pensionistico retributivo. Via la pubblica amministrazione che secreta gli atti. Via i vitalizi ai parlamentari. Via una scuola che non si alterna con il lavoro ma con gli scioperi. Via un fisco che tassa i dipendenti anche quando non si fanno profitti. Via il rigore di Bruxelles. Diciamoci la verità: solo qualche anno fa ci sarebbe sembrato impossibile".
I candidati sindaco? "Avremmo voluto vederli competere di più sulle risposte a domande concrete", dalle imprese ai servizi pubblici, e meno su liste escluse e riammesse, battaglie legali per far fuori i candidati, dichiarazioni di stampa avventate che hanno fatto crollare aziende quotate. E, non a caso, il risultato è stato ancora una volta il calo dei votanti. Un vero peccato, perché le città sono cosa pubblica e non interessi di parte. Siamo convinti che nelle elezioni comunali non sia in gioco la leadership nazionale del centro-destra o del centro-sinistra in Italia, ma la leadership dell'Italia nel mondo".
GIOVANNI TOTI - "La Liguria è il porto d'Italia. Genova, ma anche La Spezia, Savona e Vado Ligure che servono le aree industrializzate del Nord Italia. L'inaugurazione del Gottardo apre i nostri porti anche all'area transalpina. Serve accelerare sul Terzo Valico, la Liguria sta guadagnando terreno e cercando di colmare quel gap che le ha fatto perdere troppi anni", commenta il presidente della Regione, Giovanni Toti.
"Che Confindustria auspichi riforme è noto, ed è altrettanto noto che le riforme servano al Paese, ma bisogna vedere se si fa meglio o peggio. Le riforme vanno fatte nei modi giusti", ha poi aggiunto parlando di riforme e referendum costituzionale. "Bisogna valutare il merito delle riforme, cambiare tanto per cambiare non è risolutivo. Parliamo di cose importanti, del funzionamento della macchina dello Stato che va rimodernata, ma se lo facciamo tanto per cambiare facciamo danno".
LORENZO BASSO - Si parla di crisi anche con Lorenzo Basso, deputato Pd: "La Liguria sta vivendo un momento molto difficile dal punto di vista industriale. L'Ilva ci preoccupa in particolar modo, perché a settembre, quando conosceremo i compratori, dovremo ragionare sul futuro e sul rilancio. Certamente c'è apprensione per le ricadute occupazionali. Ora serve un intervento deciso per Piaggio. Se venisse spacchettata sarebbe finita.
Perché un imprenditore dovrebbe investire qui? "La risposta la danno i giovani imprenditori presenti qui. Ma la Liguria soffre l'isolamento, non solo rispetto alla capitale, ma anche verso Torino e Milano. Non basta il bel tempo, serve anche spezzare questo isolamento. È una priorità nazionale e locale".
ENRICO BOTTE - "Questa due giorni è un momento importantissimo per la Liguria, anche per far vedere agli imprenditori le meraviglie paesaggistiche ed economiche della Liguria", dice Enrico Botte, presidente dei Giovani industriali genovesi. "Quest'anno mostreremo quali proposte emerse nei nostri convegni sono diventati leggi dello Stato".
I problemi del lavoro in Liguria, in particolare nel Savonese? "Non siamo per la narrativa del 'tutto va bene'. Noi giovani imprenditori abbiamo le idee molto chiare: siamo disponibili a rivedere la piattaforma contrattuale, d'altra parte con i sindacati dobbiamo trovarci. Non c'è solo la parte economica ma il anche il welfare. Ci sono anche cose che vanno bene: Ansaldo Energia, Fincantieri e altro. La trasformazione industriale è forte, sicuramente bisogna adeguarsi ai cambiamenti. È importante formare chi si trova senza lavoro a una certa età".
MATTEO GIUDICE - Il presidente dei giovani industriali liguri, fresco di elezione, indica a Primocanale le priorità per il rilancio della Liguria: "Siamo troppo chiusi, dobbiamo aprirci all'esterno. Dobbiamo uscire dalla nostra Regione, collegare più facilmente porti e retroporti. Poi le nuove tecnologie, ci sono già alcuni centri come quelli di Savona: le tematiche dell'innovazioni sono tra le principali da affrontare. E poi l'industria, fondamentale puntarci. Non si può vivere solo di turismo".
Grande importanza riveste il tema dell'isolamento infrastrutturale: "Non ci possiamo più permettere di avere tempistiche così lente per costruire un'infrastruttura nuova come un treno ad alta velocità. Dobbiamo iniziare a lavorare anche su qualcosa che renda la Liguria appetibile non solo perché è una bella giornata, ma perché creiamo centri d'eccellenza come l'Iit".
Ilva? "È un contesto che va visto a livello nazionale. Va rilanciata sicuramente, la nuova cordata può essere una ventata di positività. Il futuro dell'Italia è ancora legato a queste grandi realtà industriali".
SERGIO MATTARELLA - "Il contesto in cui ci troviamo, di forte cambiamento, imposto anche dal rapido progresso tecnologico e dall'affermazione del'economia digitale, richiede uno sforzo aggiuntivo da parte di tutti, individui, imprese, società civile e istituzioni per cogliere pienamente le nuove possibilità". Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in un messaggio ai giovani di Confindustria sottolinea come il momento richieda "un cambio di paradigma culturale, un atteggiamento alacre, la volontà di dare un contributo facendo la propria parte".
"Aspetti cruciali", dice il Capo dello Stato, accennando ai temi del convegno dei giovani di Confindustria, quelli "di una politica industriale che aiuti le imprese a prosperare, innovare, creare nuove opportunità, di riforme utili a modernizzare il Paese e di un'Europa area di crescita in cui le persone possano muoversi senza muri e passaporti".
"Confido - scrive nel messaggio al convegno di Santa Margherita Ligure degli industriali under 40 - nelle capacità di voi giovani imprenditori di individuare mete ambiziose, con slancio e energia, di dare l'esempio e un apporto prezioso per attivare le tante risorse sottoutilizzate nel nostro Paese e favorire la crescita di nuove imprese, di interpretare un ruolo da protagonisti in Europa e nel mondo". E sottolinea: "C'è bisogno di Italia e delle sue imprese". Dell'associazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria Sergio Mattarella dice di esser certo che "saprà formulare proposte di portata generale attraverso un dialogo costruttivo con le Istituzioni, e cogliere questo momento di svolta".
PIERCAMILLO DAVIGO - "Di solito mi fanno dire cose che non ho mai detto" dice, più volte, il presidente dell'Anm, Piercamillo Davigo, al convegno dei giovani di Confindustria. "Non ho mai detto che i politici rubino tutti", continua: "Contesto il fatto che non abbiano il coraggio di prendere le distanze". "Mi fanno dire che voglio abolire la presunzione di innocenza. Io non l'ho detto", dice ancora Davigo che spiega, invece, di pensare che su fronti come la repressione della corruzione dei semplici "fatti", come accade in altri Paesi, dovrebbero essere sufficienti per "mandare a casa" chi sbaglia: far questo questo "non deve essere necessariamente agganciato al provvedimento di un magistrato. Bastano dei fatti oggettivi" Lo ha spiegato con due esempi: "Un direttore di una Asl arrestato si è difeso dicendo: 'fin da ragazzo di diverto a sembrare mafioso'; basterebbe la sua difesa, perché se è così non puoi fare il direttore di una Asl". Ma "di questo non c'è traccia nella politica italiana". O anche, il caso di un magistrato che per giustificare soldi in Svizzera dice "ho fatto insider trading, un reato". "Quasi sempre - sottolinea Davigo - le difese sono giustificazioni inaccettabili": allora, "perché aspettare le sentenza? Dovrebbe bastare quello per andare a casa".
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Convegno giovani industriali a Santa Margherita, nel pomeriggio arriva Renzi
'Niente storie, facciamo la storia', due giorni di incontri al Miramare
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