cronaca

I consiglieri: "La Regione non ha mai dialogato con Anas"
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Sulla vicenda della frana di Arenzano, lo smottamento caduto sulla via Aurelia il 19 marzo scorso che ha diviso il Ponente genovese in due, "l'assessore Giampedrone non ha avuto coraggio né fantasia: ha preferito accusare, invece di assumersi le proprie responsabilità, il sindaco Biorci di non aver emesso un'ordinanza per la messa in sicurezza dei terreni da parte dei proprietari. Cosa che però il primo cittadino di Arenzano ha fatto tre giorni dopo la frana del 19 marzo e cioè il 22 marzo. Ma forse Giampedrone ha scarsa memoria".

Lo scrivono in una nota i consiglieri regionali del gruppo Pd che riportano tutte le azioni e gli atti compiuti dal sindaco Biorci a partire dal 9 maggio, con la richiesta al prefetto di prendere in carico il progetto Anas per la messa in sicurezza fino al 31 maggio, quando Biorci ha scritto a Anas perché avviasse al più presto le pratiche per la gara.

"È invece la Regione Liguria a non essere stata capace di dialogare con Anas - scrivono i consiglieri Pd -. Un mese esatto dopo la frana avevamo presentato un'interrogazione in cui chiedevamo alla Giunta Toti l'esenzione totale del tratto di autostrada fra Voltri e Arenzano fino alla riapertura, anche parziale, dell'Aurelia per tutti i residenti della zona e una successiva interrogazione per chiedere di non applicare per i commercianti della zona gli studi di settore. Entrambe le richieste non hanno ricevuto alcuna risposta dalla Giunta.

"La Regione, in questa vicenda, non ha fatto fino in fondo la propria parte e come al solito preferisce fare scaricabarile prendendosela con il sindaco. Il Pd ligure ha anche votato a favore della variazione del bilancio regionale per lo stanziamento di 500 mila euro necessari alla messa in sicurezza della strada, in danno ai privati. A dimostrazione che la polemica politica, in situazioni gravi come queste, dovrebbe essere messa da parte", conclude la nota.