porti e logistica

Il comunicato dello scalo genovese dopo l'allarme di Spediporto
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"L’aumento da 0,02 a 0,16 euro al chilogrammo avverrà dopo che per oltre 20 anni i diritti aeroportuali sono rimasti immutati. I nuovi diritti, inoltre, entreranno in vigore a seguito di un percorso avviato nel settembre 2014 con l’approvazione dei nuovi modelli tariffari da parte dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Si tratta di un percorso che ha riguardato tutti gli scali italiani e che non lascia spazi a discrezionalità da parte delle società di gestione aeroportuali".


Così si legge in un comunicato l'aeroporto di Genova replica all'allarme lanciato da Spediporto secondo cui "dal 21 giugno le tariffe di handling (i diritti di imbarco e sbarco delle merci) dell'Aeroporto di Genova, con un aumento dell'800 per cento, saranno le più care d' Italia".


Si legge ancora nella nota diffusa: "A seguito della pubblicazione dei modelli che hanno determinato i nuovi diritti, Aeroporto di Genova S.p.A. ha avviato un confronto con l’utenza che si è tenuto in occasione di due audizioni pubbliche (24 marzo e 14 aprile). Alle audizioni hanno partecipato tutti i maggiori utenti dello scalo (ovvero i vettori aerei). La consultazione si è conclusa con il raggiungimento di un’intesa sulla proposta di revisione dei diritti aeroportuali dello scalo di Genova per il periodo tariffario 2016-2019, con il voto favorevole del 100% degli utenti rappresentati".


Secondo l'aeroporto di Genova "risulta del tutto falsa l’affermazione secondo la quale “l’Aeroporto diventerà il più caro d’Italia”. In ogni caso sembra evidente come l’importo dei diritti incida e continuerà a incidere in maniera irrisoria rispetto al nolo.


In conclusione del comunicato dell'aeroporto di Genova si legge:
"Siamo lieti che Spediporto riconosca all’aeroporto il ruolo di aeroporto strategico e di infrastruttura a servizio del territorio e del nodo logistico porto-ferrovia-autostrada. A questo proposito viene da chiedere all’associazione perché una quantità significativa di merce in partenza dal nostro territorio venga spedita attraverso altri aeroporti (e questo anche prima dell’aumento dei diritti), quando un maggiore utilizzo del nostro scalo e un conseguente aumento dei volumi di merce trasportata consentirebbe una generale economia di scala nella gestione delle merci e un contenimento dei diritti aeroportuali grazie al meccanismo dei modelli dell’autorità di Regolazione dei Trasporti".