
Lunedì mattina alle 6, ora d'inizio del primo turno giornaliero, nuovo presidio in via Schiva e astensione totale per i turni seguenti. La protesta va avanti in questo modo dallo scorso 15 giugno, quando l'assemblea dei lavoratori ha deciso di non limitare gli scioperi a singoli pacchetti orari, ma di proseguire a oltranza.
A rischio ci sono 103 dipendenti. Si punta dritti all'incontro con Colussi, proprietaria del marchio, giovedì 23 giugno a Bologna. Le rsu hanno chiesto espressamente ai sindacati di non firmare alcun accordo. Si tenterà comunque di capire le sorti dei lavoratori in vista di una ipotetica ricollocazione in Piemonte.
IL COMMENTO
Le strade dei “ragazzi partigiani” che raccontano gli eroi del 25 aprile
Ti ricordi Sergio Castellaneta, un anticipatore populista e non solo