
L'Europa è diventata il capro espiatorio di tutti i problemi?
"Di Europa se ne parla molto poco e se se ne parla, in genere, se na parla male. È vero che l'Europa un salto di qualità lo deve fare. Il problema è che le istituzioni europee sono davvero un sistema complesso e le decisioni vengono prese da tanti soggetti. Spesso si dice 'comanda la Germania', ma non è solo la Germania a comandare. Molto spesso ci sono veti incrociati da parte di singoli Paesi".
Quali sono i vantaggi per Genova di essere in Europa?
"Io sono profondamente europeista. Quando si inaugura qualcosa realizzata grazie ai fondi europei, tutti si dimenticano di dirlo. I fondi strutturali che le Regioni hanno a disposizione vengono dall'Europa e sono importantissimi, perché con le poche risorse che le istituzioni hanno a disposizione non si riuscirebbero a fare grandi cambiamenti. L'Europa poi è importante sotto molti aspetti. Per gli scambi, per i giovani con l'Erasmus. È chiaro che dobbiamo aumentare il senso d'appartenenza all'Europa. Ma è necessario che l'Europa rispetti molto di più i territori".
Vista da Bruxelles, Genova negli ultimi anni è cresciuta o descresciuta?
"Io amo Genova, è una città meravigliosa. Non è facile però amministrare Genova, perché ha subito in questi anni profonde trasformazioni. È diventata una città turistica, mentre prima era una città più industriale. Purtroppo paghiamo il peso di molte scete che non sono state fatte negli anni passati. Spesso si identificano come responsabili le ultime amministrazioni per scelte che invece non sono state fatte nel passato. Penso al tema dei rifiuti o quello della mobilità. È chiaro che in un momento di crisi economica diventa ancora più difficile".
Nel 2017 si andrà al voto a Genova. Giuste le Primarie anche in caso di ricandidatura del sindaco uscente?
"Intanto bisogna capire Doria cosa voglia fare. Lui è legittimato a scegliere se ricandidarsi oppure no. Bisognerà comunque andare a Primarie, ma a Primarie che siano un momento di confronto. Abbiamo visto che dove si lacerano dei rapporti umani è poi impossibile ricucire. Le Primarie fatte così diventato per noi una sconfitta ancora prima di andare ad elezioni. Quindi, se si fanno, si devono fare bene. Noi dobbiamo recuperare il voto di molte persone, anche di chi ha deciso di recente di non recarsi alle urne. per farlo dobbiamo parlare un linguaggio semplice, non arrogante e fatto di tanto ascolto. Bisogna lavorare sui contenuti e su un'alleanza di centrosinistra".
A Roma, Torino e Savona ha vinto una donna. Anche per Genova si profila uno scontro al femminile per Palazzo Tursi?
"Questo non posso saperlo. Io credo molto nella capacità delle donne. Credo che la modalità di lavoro sia molto spesso anche diversa, fatta di maggiore ascolto e di maggiore cura. Ma non credo che sia questo il dibattito. Credo che per Genova servano persone competenti, capaci di prendere davvero in mano la città e di costruire una squadra. Nella squadra immagino anche tante donne".
Possibilità che Renata Briano torni a Genova nel 2017?
"Penso che gli elettori mi abbiano dato un mandato. Sono stata eletta per restare in Europa per cinque anni e resterò in Europa per cinque anni".
IL COMMENTO
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