cronaca

Il nuovo impianto potrebbe sorgere sulle sponde dello Scrivia
1 minuto e 4 secondi di lettura
E' una vera e propria rivolta quella che scatta da Isola del Cantone contro il nuovo impianto che potrebbe sorgere sulle sponde dello Scrivia.


La gente scende in strada e minaccia azioni di clamorosa protesta se la politica non riuscisse a fermare l'opera. Con loro c'è anche la gente di Arquata Scrivia e del Basso Piemonte che a pochi chilometri sfrutta l'acqua del fiume per rispondere alle necessità idriche di oltre cento persone. "Diciamo no al biodigestore perché troppo vicino alle case, accanto ad aziende di eccellenza gastronomica e privo della sicurezza necessaria. Il nostro paese, poi, non sarebbe in grado di ricevere un numero così alto di mezzi pesanti carichi di spazzatura come quelli ipotizzati dall'investimento.

La frazione di Merera immersa nella vegetazione sarebbe destinata alla morte con essa Isola e l'intera economia" spiegano gli abitanti. A supportarli c'è il sindaco Giulio Assale, ma anche il segretario valligiano della Lega Nord Natale Gatto: "Faremo di tutto perché questo iter sia stoppato, i nostri riferimenti regionali devono capirlo. Non ha senso". Ma intanto la legge pare dare speranze al soggetto privato che sogna il business al confine tra Liguria e Piemonte. Il 21 luglio e 3 agosto nuova mobilitazione per le ulteriori puntate dell'inchiesta pubblica.