cronaca

Il centro del Parco Roja raddoppierà comunque la propria capienza
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Che fine hanno fatto i migranti? È questa la domanda che in molti si stanno ponendo in queste ore a Ventimiglia. Il perché del quesito è presto detto: fino a sabato scorso, giorno dell'apertura del centro di prima assistenza al Parco Roja, il numero di migranti presenti nella città di confine oscillava sempre intorno alle 800 unità. Questa mattina invece i numeri erano molto più ridotti: 126 presenze all'interno del centro, una sessantina all'esterno e circa una trentina alla Chiesa di Sant'Antonio. Poco più di 200 persone, dunque.

Le ragioni di questo calo sono in realtà molteplici. Da una parte, la presenza di un centro istituzionalizzato con regole certe risulta meno 'attrattiva' rispetto a un ritrovo di fortuna, sopratutto per chi non intende farsi identificare e tenta di andare in Francia. La riduzione è dunque in parte fisiologica. D'altra parte non è da escludere che il rafforzamento dei controlli sulla linea ferroviaria - messo in atto dopo il tragico attentato di Nizza - abbia impedito nuovi arrivi. 

L'ipotesi di nuovi arrivi non è tuttavia da accantonare, tanto che entro poco tempo la capacità di accoglienza del centro al parco Roja sarà raddoppiata, come spiega a Primocanale il responsabile del campo, Valter Muscatello. "Noi a ieri avevamo 30 moduli abitativi. Al massimo entro gli inizi della prossima settimana ne dovrebbero arrivare altri 30. Qui la capienza totale del centro raddoppierà: da 180 a 360".

Intanto, questa mattina mezzi e ruspe del Comune sono intervenuti per ripulire la zona dove era sorto l'accampamento di migranti di fronte alla Chiesa di Sant'Antonio. Un gesto rivolto soprattutto ai residenti della zona, che per oltre 40 giorni hanno dovuto convivere con una situazione al limite dell'esasperazione.