cronaca

L'Onu chiede una tregua umanitaria di 48 ore
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Oltre due milioni di civili sono senza elettricità e acqua ad Aleppo, a causa dei bombardamenti che hanno colpito gli impianti di distribuzione negli ultimi giorni. Lo riferisce l'Onu, che chiede una tregua umanitaria di 48 ore perchè siano riparati gli impianti e ricostituite le scorte di cibo e medicinali.

Esperti militari russi e americani stanno discutendo a Ginevra, alla presenza di rappresentanti dell'Onu, della possibilità di introdurre il regime di cessate il fuoco di 48 ore: lo fa sapere Alexei Borodavkin, rappresentante della Russia presso le Nazioni Unite a Ginevra. Secondo Borodavkin si discute anche della "lotta congiunta contro il terrorismo".

Yacoub el Hillo, coordinatore residente dell'Onu per gli affari umanitari in Siria, e Kevin Kennedy, coordinatore umanitario regionale per la crisi siriana, sottolineano che, dopo l'interruzione della rete idrica, "l'acqua dei pozzi e delle cisterne non è nemmeno lontanamente sufficiente per rispondere alle esigenze della popolazione".

El Hillo e Kennedy spiegano che nelle ultime settimane vi sono stati "innumerevoli civili uccisi e feriti" nei bombardamenti da entrambe le parti, mentre "continuano gli attacchi su ospedali e cliniche". "Le Nazioni Unite sono pronte ad assistere la popolazione civile di Aleppo - dicono i due rappresentanti - I civili, compresi i malati e i feriti, devono essere raggiunti con operazioni per le vie più rapide attraverso le linee e attraverso la frontiera dalla Turchia. Devono essere assistiti senza discriminazioni e ovunque si trovino. Tutte le parti devono garantire la sicurezza, la salvezza e la dignità di tutti i civili".