Referendum costituzionale, il manifesto: "No alla riforma liberticida che alimenta le disuguaglianze"
Verso la consultazione popolare / 10
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di Ferdinando Imposimato, presidente onorario Corte di Cassazione
Con il referendum costituzionale di novembre 2016 si va a votare a favore o contro la riforma Boschi-Renzi. Perché votare Sì e perché votare No? Proseguiamo con il "manifesto" di Ferdinando Imposimato, presidente onorario della Corte di Cassazione.
1) Il Governo sostiene che la riforma giova a risparmio e governabilità. Falso. Non c'è risparmio: aumentano i privilegi di Camera e Senato. A fronte dei 60 milioni risparmiati con 100 i senatori, la spesa però cresce per gli stipendi di Camera e Senato. Mentre diminuiscono gli stipendi di insegnanti da 30.338 euro a 29.130, meno 4%, e di corpi polizia da 38.493 euro a 37.930. Gli stipendi di impiegati della Camera passano da 30.351 a 99.000 dopo 23 anni, di un consigliere parlamentare da 64.000 a 240.000. Privilegi che si blindano con art 40 della revisione Boschi Renzi.
2) Il Governo non riduce i 23 miliardi di euro per le migliaia di enti privati, fonte di corruzione e di distribuzione clientelare di posti a amici e parenti, mentre i meritevoli sono esclusi dai concorsi.
3) La Governabilità. La riforma dà troppi poteri al premier che ne abusa con leggi fatte per favore o per dispetto. Le leggi vanno contro il bene comune e a favore di capitalisti e squali del territorio.
4) La legge sul Jobs act, approvata col voto di fiducia nel 2015, è stata un disastro. Il lavoro è la risorsa più grande del nostro popolo. La sua tutela interessa tutti, lavoratori e non. Compito della Repubblica è non solo rendere effettivo questo diritto ma fare in modo che ogni lavoratore abbia una retribuzione che lo liberi dal bisogno e gli consenta di dedicarsi al proprio miglioramento spirituale per esercitare in modo cosciente i diritti politici. La riforma umilia il lavoro, consente al datore di lavoro libertà di licenziamento. L'occupazione è inferiore al peggiore anno di crisi.
5) 14 miliardi di incentivi pubblici alle imprese si sono risolti in un trasferimento di ricchezza al capitale a danno del lavoro e delle piccole e medie imprese; tagliati del 40% gli sgravi contributivi alle imprese: essa ha portato alla legalizzazione del caporalato, che è sfruttamento del lavoro nero.
6) La legge sulla buona scuola è ingiusta e illegittima. Il Governo destina alla istruzione le risorse più basse d’Europa, trasforma la scuola, che è risorsa, in azienda. La scuola è (Calamandrei): “organo costituzionale come Parlamento, Governo e magistratura anzi ancora più importante, poichè l'insegnante ha un compito più difficile, istruire e formare i giovani” (Atti cost rel Moro ott 1946).
7) Altra legge illegittima del Governo è la legge sblocca Italia. In essa i conflitti di interesse causa di corruzione e sperpero del denaro pubblico sono numerosi. La corruzione ha fatto aumentare in Italia il costo delle grandi opere pubbliche, prive di utilità sociale, mentre nulla si è destinato alle opere antisismiche, lasciando molti paesi in preda ai dissesti idrogeologici.
8) La legge salva banche. Legge criminogena salva banche non orientata al bene comune. Essa tende a salvare le banche truffatrici e non i risparmiatori truffati. In America in casi analoghi Obama ha citato in giudizio le banche truffatrici chiedendo il risarcimento danni.
9) Le leggi mancate. Sono mancate leggi a tutela di legalità e eguaglianza, contro la corruzione che costa all'Italia 70 miliardi di euro l'anno, mentre la prescrizione favorisce la impunità. Carente è lotta all'evasione fiscale che costa agli italiani 154 miliardi di euro l'anno. Manca, un accordo dell'Italia con la Svizzera, come quelli di Germania e Gran Bretagna, per imposte sui capitali trafugati all'estero. Il fisco italiano recupererebbe una somma pari a 100 miliardi di euro all’anno.
10) Altra legge imposta dalla Costituzione è quella sul reddito sociale (art 38) dei disoccupati involontari o affetti da vecchiaia o invalidità. Occorrono leggi che rimuovano gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto libertà ed eguaglianza.
11) Non si possono dare maggiori poteri al Presidente del Consiglio se non si risolve il conflitto di interessi che invade ogni attività pubblica e ha portato al monopolio della informazione nelle mani del premier. Mentre occorreva garantire il pluralismo della informazione ex art 21.
12) Il controllo della giustizia. La riforma del Senato tende ad asservire i giudici ordinari amministrativi e contabili al premier. Sempre chi governa cerca di sottomettere i giudici al proprio potere. La maggioranza, controllando la Camera dei Deputati grazie all' Italicum, sceglierà da sola i membri della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura.
13) La Corte Costituzionale, da giudice imparziale delle leggi, che ha annullato tante leggi illegittime, diventa organo della maggioranza, e quindi del premier. Come fa omettendo di decidere, prima del referendum sulla legittimità costituzionale dell'Italicum, che presenta gli stessi vizi del Porcellum.
14) Il CSM da organo di garanzia dei magistrati diventa ramo della maggioranza e sceglie i vertici di Procure, Tribunali e Cassazione, non imparziali ma subalterni alla maggioranza come già fa.
15) Oggi il numero dei senatori è proporzionale alla popolazione (art. 57). Con la revisione Renzi Boschi a ogni regione sono assegnati almeno due Senatori. Le province di Trento e di Bolzano ne avranno ciascuna due. Due senatori per il Trentino e due per il Trentino Alto Adige. Mentre altre province non avranno senatori. Altra assurdità: la Lombardia con oltre 10 milioni di abitanti supera gli abitanti di 9 regioni messe insieme: Calabria 1.900.000, Sardegna 1.663.000, Liguria 1.583.000, Marche 1.550.000, Umbria 894.000, Basilicata, 576.000, Molise 313.1000, val D’Aosta 128.000, Trentino 105.500. Le Regioni piccole sono parificate a quelle medie, che saranno invece penalizzate: la Liguria avrà solo due senatori così come la Val d’Aosta che oggi ne ha uno. Questo inciderà sulle riforme costituzionali che intaccano unità e indivisibilità dell'Italia (art 4) e sulla distribuzione delle risorse.
16) L’immunità è garanzia prevista dai costituenti per gli eletti dal popolo per i voti espressi e le opinioni date nell'esercizio delle funzioni. Oggi, sarebbe giusto mantenere solo l’insindacabilità delle opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle funzioni, e forse l’autorizzazione per l’arresto, che può incidere sugli equilibri politici dell’assemblea. Con la revisione l’immunità è estesa ai sindaci-senatori e ai consiglieri regionali-senatori.
17) Hanno cambiato l'art 78 per agevolare la dichiarazione di guerra da parte del premier escludendo il Senato dal voto: ciò in vista delle nuove guerre che si preparano in Nord Africa e in Medio Oriente.
IL COMMENTO
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