
"Quasi la metà del nostro partito sul territorio è commissariato - dice Orlando la dialettica interna è più forte di quella con l'opposizione, la selezione della classe dirigente avviene con criteri casuali. Non è colpa degli ultimi mesi di Renzi, abbiamo sbagliato dall'inizio, la costruzione del Pd va messa al centro, i militanti non devono più essere chiamati in causa solo per le primarie, dobbiamo creare più occasioni di partecipazione".
Una rifondazione che, secondo Orlando, passa per il sì al referendum: "Penso che in fondo ci sia un legame ideale tra la vittoria del sì alla riforma costituzionale e la costituzione di nuovi partiti, nella quale noi come Pd dobbiamo fare la nostra parte". Continua il guardasigilli: "Non è la forza che sa stare sul territorio che noi avevamo auspicato. E' un grande soggetto democratico, il più importante del nostro scenario politico ma non è ancora la forza per cui ci eravamo battuti al momento della sua nascita".
E mentre si fa l'ammenda del partito in una festa disertata da Renzi, ecco riaprirsi le spaccature interne. Stavolta sul tormentone referendum: "La Costituzione serve anche per fare il pane, non c'è la Costituzione da una parte e il pane dall'altra, chi lo sostiene fa un ragionamento agghiacciante", replica Orlando a Pier Luigi Bersani, anche lui a Genova il giorno precedente.
E ancora: "Chi sostiene che non si mangia pane e Costituzione sbaglia, è un ragionamento fatto anche durante la Costituente con il Paese sotto alle macerie e le pause dei costituenti alla mensa della Croce rossa, lo faceva il movimento de l'Uomo qualunque che raccoglieva le spoglie del partito fascista".
Poi spazio ai temi della giustizia. E nella Genova ferita dai fatti del 2001, Orlando afferma: ''Il reato della tortura deve essere introdotto nel nostro ordinamento, mi ricordo cosa è successo nelle giornate del G8 di Genova, io c'ero". Un reato che "va introdotto per due ragioni: sanzionare i comportamenti che oggi non sono puniti e rispettare la richiesta che la Corte europea dei diritti dell'uomo ci pone".
IL COMMENTO
Salis, quanto conta la bellezza in politica?
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia