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L'appello del sindacato di polizia: "Basta agenti morti e feriti"
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“La nuova stagione calcistica è ormai partita ma, vergognosamente, come ogni anno siamo qui ad evidenziare che nulla è cambiato". Questa la denuncia di Franco Maccari, Segretario Generale Coisp. L'adagio è sempre quello: costi altissimi a carico dei contribuenti e incolumità a serio rischio per chi è chiamato a difendere la sicurezza.

Quello che va in scena fuori dagli stadi è tutto tranne che un appuntamento con lo sport. Camionette, cordoni di agenti in tenuta antisommossa, transenne. Non sia mai che ci scappi la guerriglia. Negli ultimi dieci anni, la presenza di forze dell'ordine a presidiare le partite di calcio è costata agli italiani 173 milioni di euro e agli agenti oltre 1.500 feriti. Tra questi anche qualche vittima, come nel caso di Filippo Raciti.

"Un bilancio troppo nefasto, e noi insistiamo a chiedere che le regole vengano cambiate", attaccano i sindacati della polizia. Parola d'ordine: cambiare la gestione di costi. "Quando il costo della sicurezza graverà sulle spalle di chi davvero tiene le redini del business allora l’impegno nella prevenzione e la severità necessaria a ‘ridurre i costi’ sarà serio ed inderogabile".

Una richiesta rinnovata tutti gli anni: che i costi per la sicurezza ravino sulle spalle dei club e non sugli enti pubblici, in modo che le società stesse siano chiamate "a una reale assunzione di responsabilità, dovendo lavorare concretamente in prima linea per prevenire", conclude Maccari.