cronaca

Doveva scontare i domiciliari in una clinica psichiatrica a Varazze
1 minuto e 43 secondi di lettura
La Procura di Milano sta valutando di inoltrare all'ufficio gip una richiesta di emissione di un mandato d'arresto europeo nei confronti di Nicolas Aitor Orlando Lecumberri, il 23enne dj spagnolo che ha picchiato a caso una serie di passanti per le vie di Milano e che ora si trova nell'ospedale psichiatrico di San Sebastian, in Spagna.

Il giovane è fuggito giovedì scorso dopo la scarcerazione
e la decisione del gip Livio Cristofano di disporre per lui gli arresti domiciliari in una clinica psichiatrica a Varazze, ma senza accompagnamento da parte di una scorta. Oggi il pm Adriano Scudieri, titolare dell'inchiesta su una lunga serie di casi di lesioni, si è consultato a lungo con il procuratore di Milano Francesco Greco.

Da quanto si è saputo, nelle prossime ore gli inquirenti, dopo le ultime valutazioni giuridiche sul punto, potrebbero inviare allo stesso giudice Cristofano (è il gip del procedimento) l'istanza di emissione del mandato d'arresto europeo. Sulla richiesta dovrà decidere il gip e in caso di via libera la 'palla' passerà, poi, all'autorità giudiziaria spagnola.

Nel frattempo, da quanto si è appreso, due giorni fa il presidente del Tribunale di Milano Roberto Bichi ha trasmesso al Ministero della Giustizia gli atti relativi al procedimento a carico del giovane. Dopo che era emersa la notizia della fuga del giovane, scarcerato e invitato a raggiungere da solo e senza scorta la clinica ligure, il ministro Andrea Orlando, infatti, aveva chiarito che "come avviene in questi casi, i miei uffici stanno acquisendo gli atti per capire cosa sia successo".

In particolare, sono stati inviati al ministero tre atti: l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Lucumberri, arrestato lo scorso luglio per dieci aggressioni; il provvedimento con cui, su istanza dei difensori Alessia Generoso e Francesco Brignola, il gip Cristofano ha concesso i domiciliari senza prevedere, però, la scorta; la perizia psichiatrica, disposta dallo stesso giudice, dalla quale risulta che il giovane era capace di intendere e di volere al momento dei fatti e che può partecipare ad un eventuale processo.