cronaca

Maffeis (Adn): "I migranti danno la colpa di tutto all'Italia"
1 minuto e 44 secondi di lettura
Una trentina di persone ha partecipato a Mentone alla manifestazione nata per volontà di un gruppo di cittadini francesi che hanno voluto rendere omaggio al giovane migrante morto, lo scorso 6 settembre, mentre tentava di raggiungere la Francia bypassando la frontiera con Ventimiglia (Imperia).

"Il corpo del giovane - ha detto Teresa Maffeis dell' associazione francese Adn - è stato trovato ai piedi del viadotto autostradale di Sainte-Agnès. Non si sa cosa sia successo e nemmeno il punto esatto dove è caduto: le indagini sono in corso e il silenzio sulla vicenda è totale. Sappiamo solo che un giovane è morto e un altro è in coma in un ospedale della Costa Azzurra e questo è un fatto gravissimo: ogni giorno ci sono persone che rischiano la vita per raggiungere amici o parenti in Europa".

"Tanti migranti danno la colpa di tutto all'Italia - ha aggiunto l'attivista - non riescono a credere che sia la Francia ad aver chiuso le frontiere. Chi è riuscito a passare la frontiera racconta di un paese libero e così, chi resta bloccato a Ventimiglia è convinto che siano gli italiani a non lasciarlo andare via: questa è la visione generale".

Fiori e scritti sono stati deposti ai piedi di una pianta di ulivo all'incrocio tra il boulevard de Garavan e l'avenue Blasco Ibanez, il luogo scelto per ricordare un uomo che ha perso la vita mentre da Ventimiglia cercava di spostarsi altrove. "Siamo alle spalle della stazione ferroviaria di Garavan", ha dichiarato Martine Landry dell'associazione "Ligue des droits de l'homme".

"Dai treni che giungono dall'Italia la polizia fa scendere le persone con la pelle scura. Abbiamo scelto questo ulivo per ricordare un uomo che è morto cercando di raggiungere una meta, cosa che a tanti altri è permesso fare tranquillamente con il treno, per esempio, a pochi passi da qui". "Avevamo chiesto di poter mettere una foto del ragazzo, ma non è stato possibile", ha spiegato la Landry, "Di lui non si conosce nemmeno il nome".